26 maggio 2017. Muore Laura Biagiotti, la regina del cashmere italiano.

Laura Biagiotti nasce a Roma nel 1943 in una famiglia dove l’eleganza è di casa.
La madre Delia, sarta di professione, gestisce un atelier.
Laura cresce tra stoffe pregiate, cartamodelli e bozzetti, ma inizialmente sogna l’archeologia.
Il destino, però, la riporta presto alla moda.
Nel 1965 inizia a lavorare accanto alla madre e scopre un mondo che saprà trasformare con stile e innovazione.
Il cashmere diventa simbolo
Nel 1972 sfila per la prima volta a Firenze.
È l’inizio di una carriera che la porterà a essere chiamata la “regina del cashmere”.
Laura Biagiotti riesce a dare nuova vita a questo filato, rendendolo moderno, femminile, internazionale.
Le sue creazioni, morbide e raffinate, diventano sinonimo di un’eleganza che non ha bisogno di urlare.
È una moda pensata per accompagnare le donne, non per trasformarle in manichini.
Negli anni conquista le passerelle di Milano, Parigi, New York, Mosca, Pechino.
È la prima stilista italiana a sfilare nella Cina del 1988 e la prima a presentare una collezione al Cremlino.
Laura Biagiotti, una donna, un’imprenditrice, un simbolo
Laura Biagiotti non è solo una stilista.
È un’imprenditrice determinata, una pioniera della moda sostenibile, una mecenate.
Sotto la sua guida, l’azienda cresce senza mai perdere il legame con le proprie radici.
Ama l’arte, colleziona quadri, promuove restauri, come quello della Scala Cordonata del Campidoglio.
Nel castello Marco Simone, vicino Roma, trova la sua oasi: casa, atelier, e cuore del suo stile.
L’addio a una signora discreta
Laura Biagiotti muore il 26 maggio 2017 all’ospedale Sant’Andrea di Roma.
A stroncarla è un arresto cardiaco.
Ai funerali, celebrati nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo, partecipano amici, colleghi, rappresentanti della cultura e della moda italiana.
Riposa nel cimitero del Verano, accanto al marito Gianni Cigna.
Oggi la sua eredità continua con la figlia Lavinia, che ne ha raccolto il testimone stilistico.
Ma Laura Biagiotti resta una figura insostituibile.
Un’icona di gusto, riservatezza e coerenza.
Laura Biagiotti nasce a Roma nel 1943 in una famiglia dove l’eleganza è di casa.
La madre Delia, sarta di professione, gestisce un atelier.
Laura cresce tra stoffe pregiate, cartamodelli e bozzetti, ma inizialmente sogna l’archeologia.
Il destino, però, la riporta presto alla moda.
Nel 1965 inizia a lavorare accanto alla madre e scopre un mondo che saprà trasformare con stile e innovazione.
Il cashmere diventa simbolo
Nel 1972 sfila per la prima volta a Firenze.
È l’inizio di una carriera che la porterà a essere chiamata la “regina del cashmere”.
Laura Biagiotti riesce a dare nuova vita a questo filato, rendendolo moderno, femminile, internazionale.
Le sue creazioni, morbide e raffinate, diventano sinonimo di un’eleganza che non ha bisogno di urlare.
È una moda pensata per accompagnare le donne, non per trasformarle in manichini.
Negli anni conquista le passerelle di Milano, Parigi, New York, Mosca, Pechino.
È la prima stilista italiana a sfilare nella Cina del 1988 e la prima a presentare una collezione al Cremlino.
Laura Biagiotti, una donna, un’imprenditrice, un simbolo
Laura Biagiotti non è solo una stilista.
È un’imprenditrice determinata, una pioniera della moda sostenibile, una mecenate.
Sotto la sua guida, l’azienda cresce senza mai perdere il legame con le proprie radici.
Ama l’arte, colleziona quadri, promuove restauri, come quello della Scala Cordonata del Campidoglio.
Nel castello Marco Simone, vicino Roma, trova la sua oasi: casa, atelier, e cuore del suo stile.
L’addio a una signora discreta
Laura Biagiotti muore il 26 maggio 2017 all’ospedale Sant’Andrea di Roma.
A stroncarla è un arresto cardiaco.
Ai funerali, celebrati nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo, partecipano amici, colleghi, rappresentanti della cultura e della moda italiana.
Riposa nel cimitero del Verano, accanto al marito Gianni Cigna.
Oggi la sua eredità continua con la figlia Lavinia, che ne ha raccolto il testimone stilistico.
Ma Laura Biagiotti resta una figura insostituibile.
Un’icona di gusto, riservatezza e coerenza.