28 giugno 1940. Muore Italo Balbo, eroe dei cieli e figura controversa.

Il 28 giugno 1940 un tragico errore spezza il volo di Italo Balbo sopra Tobruk.
Un aereo italiano lo abbatte per sbaglio, confondendolo con un velivolo nemico.
Con lui scompare l’aviatore che incarna l’ambizione di un’Italia moderna e audace, ma anche una figura politica fortemente legata a un’epoca complessa.
Italo Balbo, un giovane valoroso fra guerra e rivoluzione
Italo Balbo nasce a Quartesana, vicino a Ferrara, il 6 giugno 1896.
Durante la Prima guerra mondiale si distingue per coraggio e determinazione.
Dopo il conflitto, abbraccia il movimento fascista e diventa uno dei protagonisti della Marcia su Roma.
Il cielo come palcoscenico dell’ambizione
Appassionato di aviazione, guida imprese che segnano la storia.
Organizza spettacolari trasvolate atlantiche che attirano l’attenzione internazionale.
Nel 1933 guida la Crociera del Decennale, portando una flotta di idrovolanti fino a Chicago.
Un’impresa che lo consacra come uno degli eroi dell’aria più ammirati del suo tempo.
Successivamente diventa Governatore della Libia, dove avvia importanti opere infrastrutturali.
Pur parte del regime, mantiene posizioni autonome e si oppone alle leggi razziali e all’alleanza con la Germania.
L’addio nei cieli africani
Il 28 giugno 1940 Balbo decolla da Derna per Tobruk.
Il suo aereo viene abbattuto per errore dalla contraerea italiana.
La sua morte scuote il Paese.
I funerali si svolgono con gli onori dovuti a un eroe nazionale.
Italo Balbo resta una figura ambivalente.
Un pioniere dell’aviazione, un uomo di governo, un personaggio capace di visioni moderne ma legato a un regime totalitario.
Le sue imprese aeronautiche rimangono ancora oggi una pagina affascinante della storia italiana.
Il suo nome continua a evocare coraggio e contraddizioni, in un racconto che invita ancora alla riflessione.
Il 28 giugno 1940 un tragico errore spezza il volo di Italo Balbo sopra Tobruk.
Un aereo italiano lo abbatte per sbaglio, confondendolo con un velivolo nemico.
Con lui scompare l’aviatore che incarna l’ambizione di un’Italia moderna e audace, ma anche una figura politica fortemente legata a un’epoca complessa.
Italo Balbo, un giovane valoroso fra guerra e rivoluzione
Italo Balbo nasce a Quartesana, vicino a Ferrara, il 6 giugno 1896.
Durante la Prima guerra mondiale si distingue per coraggio e determinazione.
Dopo il conflitto, abbraccia il movimento fascista e diventa uno dei protagonisti della Marcia su Roma.
Il cielo come palcoscenico dell’ambizione
Appassionato di aviazione, guida imprese che segnano la storia.
Organizza spettacolari trasvolate atlantiche che attirano l’attenzione internazionale.
Nel 1933 guida la Crociera del Decennale, portando una flotta di idrovolanti fino a Chicago.
Un’impresa che lo consacra come uno degli eroi dell’aria più ammirati del suo tempo.
Successivamente diventa Governatore della Libia, dove avvia importanti opere infrastrutturali.
Pur parte del regime, mantiene posizioni autonome e si oppone alle leggi razziali e all’alleanza con la Germania.
L’addio nei cieli africani
Il 28 giugno 1940 Balbo decolla da Derna per Tobruk.
Il suo aereo viene abbattuto per errore dalla contraerea italiana.
La sua morte scuote il Paese.
I funerali si svolgono con gli onori dovuti a un eroe nazionale.
Italo Balbo resta una figura ambivalente.
Un pioniere dell’aviazione, un uomo di governo, un personaggio capace di visioni moderne ma legato a un regime totalitario.
Le sue imprese aeronautiche rimangono ancora oggi una pagina affascinante della storia italiana.
Il suo nome continua a evocare coraggio e contraddizioni, in un racconto che invita ancora alla riflessione.