29 giugno 2000. Muore Vittorio Gassman, “Il Mattatore” del teatro e del cinema italiano.

Il 29 giugno 2000, Vittorio Gassman si spegne nella sua casa di Roma.
Aveva 77 anni.
Nato a Genova il 1° settembre 1922, da padre tedesco e madre italiana, Gassman cresce in una famiglia attenta alla cultura.
Fin da giovane, mostra una naturale inclinazione per la recitazione.
Si trasferisce a Roma e si forma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
Il suo talento magnetico conquista presto pubblico e critica.
Il fisico imponente, la voce profonda e il carisma lo rendono uno dei protagonisti assoluti del teatro italiano.
Vittorio Gassman tra palcoscenico e grande schermo
Sul palco, affronta con straordinaria energia i grandi autori: Shakespeare, Goldoni, Molière.
Contribuisce a portare il teatro classico a un pubblico più ampio e moderno.
Nel 1952 fonda il Teatro d’Arte Italiano, impegnandosi a rinnovare profondamente la scena teatrale del Dopoguerra.
Non tarda a farsi notare anche dal mondo del cinema.
Negli anni ’50, arriva la consacrazione sul grande schermo.
Con film come I soliti ignoti, Il sorpasso, La grande guerra, Profumo di donna, Gassman dimostra un’eccezionale versatilità.
Passa con naturalezza dalla tragedia alla commedia.
Riesce sempre a sorprendere, a emozionare, a lasciare un segno indelebile in ogni ruolo.
Nel 1959, grazie all’omonimo spettacolo televisivo, il pubblico gli attribuisce il soprannome che lo accompagnerà per tutta la vita: “il Mattatore”.
Un titolo che sintetizza perfettamente la sua capacità di dominare la scena, qualunque essa sia.
Ma Gassman non è solo interprete.
Nel corso della carriera, si cimenta anche nella regia e nella scrittura.
Si dedica all’insegnamento, formando nuove generazioni di attori.
In ogni campo in cui si esprime, porta la sua passione e il suo rigore artistico.
L’ultimo applauso
Negli ultimi anni, la salute si fa più fragile.
Ma Gassman non smette di scrivere, di insegnare, di raccontare il mestiere dell’attore.
Il 29 giugno 2000 si spegne serenamente nella sua casa di Roma.
Ai funerali, celebrati pubblicamente, una folla di colleghi, amici e ammiratori rende omaggio al Mattatore della scena italiana.
Il suo nome, oggi, resta sinonimo di eccellenza nell’arte della recitazione.
Un esempio di dedizione e talento che continua a ispirare chi ama il teatro e il cinema.
Il 29 giugno 2000, Vittorio Gassman si spegne nella sua casa di Roma.
Aveva 77 anni.
Nato a Genova il 1° settembre 1922, da padre tedesco e madre italiana, Gassman cresce in una famiglia attenta alla cultura.
Fin da giovane, mostra una naturale inclinazione per la recitazione.
Si trasferisce a Roma e si forma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
Il suo talento magnetico conquista presto pubblico e critica.
Il fisico imponente, la voce profonda e il carisma lo rendono uno dei protagonisti assoluti del teatro italiano.
Vittorio Gassman tra palcoscenico e grande schermo
Sul palco, affronta con straordinaria energia i grandi autori: Shakespeare, Goldoni, Molière.
Contribuisce a portare il teatro classico a un pubblico più ampio e moderno.
Nel 1952 fonda il Teatro d’Arte Italiano, impegnandosi a rinnovare profondamente la scena teatrale del Dopoguerra.
Non tarda a farsi notare anche dal mondo del cinema.
Negli anni ’50, arriva la consacrazione sul grande schermo.
Con film come I soliti ignoti, Il sorpasso, La grande guerra, Profumo di donna, Gassman dimostra un’eccezionale versatilità.
Passa con naturalezza dalla tragedia alla commedia.
Riesce sempre a sorprendere, a emozionare, a lasciare un segno indelebile in ogni ruolo.
Nel 1959, grazie all’omonimo spettacolo televisivo, il pubblico gli attribuisce il soprannome che lo accompagnerà per tutta la vita: “il Mattatore”.
Un titolo che sintetizza perfettamente la sua capacità di dominare la scena, qualunque essa sia.
Ma Gassman non è solo interprete.
Nel corso della carriera, si cimenta anche nella regia e nella scrittura.
Si dedica all’insegnamento, formando nuove generazioni di attori.
In ogni campo in cui si esprime, porta la sua passione e il suo rigore artistico.
L’ultimo applauso
Negli ultimi anni, la salute si fa più fragile.
Ma Gassman non smette di scrivere, di insegnare, di raccontare il mestiere dell’attore.
Il 29 giugno 2000 si spegne serenamente nella sua casa di Roma.
Ai funerali, celebrati pubblicamente, una folla di colleghi, amici e ammiratori rende omaggio al Mattatore della scena italiana.
Il suo nome, oggi, resta sinonimo di eccellenza nell’arte della recitazione.
Un esempio di dedizione e talento che continua a ispirare chi ama il teatro e il cinema.