5 maggio 1821. Muore Napoleone Bonaparte, il condottiero che cambiò l’Europa

Napoleone Bonaparte nasce ad Ajaccio, in Corsica, il 15 agosto 1769.
Cresce in una famiglia modesta ma ambiziosa, in una terra appena passata dalla dominazione genovese a quella francese.
A soli sedici anni è già ufficiale d’artiglieria, e in poco tempo diventa una figura di spicco tra le fila dell’esercito rivoluzionario francese.
Per Napoleone, il potere non è solo una conquista, ma una missione: ordinare il caos e lasciare un’impronta indelebile nella storia.
Napoleone Bonaparte, tra gloria e ambizione
Nel giro di pochi anni, Napoleone Bonaparte trasforma l’intero volto dell’Europa.
Dopo il colpo di Stato del 18 brumaio nel 1799, diventa Primo Console e poi, nel 1804, si incorona Imperatore dei Francesi.
Guida campagne militari in Italia, in Egitto, in Germania e in Russia, fondando un impero che sembra inarrestabile.
Ma la sua ambizione non conosce limiti, e il sogno imperiale si infrange tra la sconfitta di Lipsia e l’esilio all’Elba.
Ritorna con il famoso episodio dei “Cento Giorni”, ma la disfatta di Waterloo nel 1815 segna la fine della sua parabola.
Napoleone viene esiliato definitivamente nell’isola di Sant’Elena, nell’Atlantico del Sud, sorvegliato dagli inglesi.
Gli ultimi anni e la tomba dell’Imperatore
Nell’isolamento di Sant’Elena, Napoleone scrive le sue memorie, rivendica il proprio operato e riflette sul significato della sua esistenza.
La salute peggiora rapidamente.
Muore il 5 maggio 1821, a soli 51 anni, forse per un cancro allo stomaco, anche se le ipotesi sulle cause restano ancora oggi oggetto di discussione.
Viene sepolto sull’isola, in una tomba anonima per volere degli inglesi.
Solo nel 1840 le sue spoglie vengono riportate in Francia, con un’imponente cerimonia voluta da Luigi Filippo.
Oggi riposa nella maestosa tomba all’Hôtel des Invalides di Parigi, sotto una cupola dorata, simbolo eterno di gloria e contraddizione.
Sulla sua tomba non c’è un epitaffio ufficiale: basta il nome, “Napoleone”, a raccontare la sua leggenda.
Napoleone Bonaparte nasce ad Ajaccio, in Corsica, il 15 agosto 1769.
Cresce in una famiglia modesta ma ambiziosa, in una terra appena passata dalla dominazione genovese a quella francese.
A soli sedici anni è già ufficiale d’artiglieria, e in poco tempo diventa una figura di spicco tra le fila dell’esercito rivoluzionario francese.
Per Napoleone, il potere non è solo una conquista, ma una missione: ordinare il caos e lasciare un’impronta indelebile nella storia.
Napoleone Bonaparte, tra gloria e ambizione
Nel giro di pochi anni, Napoleone Bonaparte trasforma l’intero volto dell’Europa.
Dopo il colpo di Stato del 18 brumaio nel 1799, diventa Primo Console e poi, nel 1804, si incorona Imperatore dei Francesi.
Guida campagne militari in Italia, in Egitto, in Germania e in Russia, fondando un impero che sembra inarrestabile.
Ma la sua ambizione non conosce limiti, e il sogno imperiale si infrange tra la sconfitta di Lipsia e l’esilio all’Elba.
Ritorna con il famoso episodio dei “Cento Giorni”, ma la disfatta di Waterloo nel 1815 segna la fine della sua parabola.
Napoleone viene esiliato definitivamente nell’isola di Sant’Elena, nell’Atlantico del Sud, sorvegliato dagli inglesi.
Gli ultimi anni e la tomba dell’Imperatore
Nell’isolamento di Sant’Elena, Napoleone scrive le sue memorie, rivendica il proprio operato e riflette sul significato della sua esistenza.
La salute peggiora rapidamente.
Muore il 5 maggio 1821, a soli 51 anni, forse per un cancro allo stomaco, anche se le ipotesi sulle cause restano ancora oggi oggetto di discussione.
Viene sepolto sull’isola, in una tomba anonima per volere degli inglesi.
Solo nel 1840 le sue spoglie vengono riportate in Francia, con un’imponente cerimonia voluta da Luigi Filippo.
Oggi riposa nella maestosa tomba all’Hôtel des Invalides di Parigi, sotto una cupola dorata, simbolo eterno di gloria e contraddizione.
Sulla sua tomba non c’è un epitaffio ufficiale: basta il nome, “Napoleone”, a raccontare la sua leggenda.