6 maggio 2013. Muore Giulio Andreotti sette volte presidente del Consiglio.

Giulio Andreotti nasce a Roma il 14 gennaio 1919, in una famiglia di origini laziali.
Si laurea in giurisprudenza nel 1941 e, durante gli anni universitari, si avvicina alla Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI), dove conosce Aldo Moro.
L’incontro con Alcide De Gasperi, avvenuto nella Biblioteca Vaticana, segna l’inizio della sua lunga carriera politica.
Nel 1946 viene eletto all’Assemblea costituente e l’anno successivo, alla Camera dei deputati.
Da allora, la sua presenza nelle istituzioni italiane è ininterrotta fino alla morte, ricoprendo ruoli di primo piano in numerosi governi.
Giulio Andreotti, protagonista della Prima Repubblica
Andreotti è una figura centrale della Democrazia Cristiana e della politica italiana del secondo dopoguerra.
Sette volte Presidente del Consiglio e trentatré volte ministro, è noto per la sua abilità nel tessere alleanze e nel mantenere l’equilibrio tra le diverse correnti politiche.
Il suo stile pragmatico e la sua ironia lo rendono una figura rispettata e, al contempo, controversa.
Durante gli anni di piombo, affronta sfide complesse, come il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro.
Negli anni ’90, è coinvolto in processi per presunti legami con la mafia, da cui viene assolto. Nonostante le ombre, la sua influenza sulla politica italiana è indiscutibile.
L’addio a una figura storica
Giulio Andreotti muore il 6 maggio 2013, all’età di 94 anni, nella sua casa di Roma. I funerali si svolgono in forma privata nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, alla presenza di numerosi esponenti politici. Le sue spoglie riposano nel Cimitero Monumentale del Verano,
La sua eredità politica continua a suscitare dibattiti e riflessioni, simbolo di un’epoca complessa della storia italiana.
Giulio Andreotti nasce a Roma il 14 gennaio 1919, in una famiglia di origini laziali.
Si laurea in giurisprudenza nel 1941 e, durante gli anni universitari, si avvicina alla Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI), dove conosce Aldo Moro.
L’incontro con Alcide De Gasperi, avvenuto nella Biblioteca Vaticana, segna l’inizio della sua lunga carriera politica.
Nel 1946 viene eletto all’Assemblea costituente e l’anno successivo, alla Camera dei deputati.
Da allora, la sua presenza nelle istituzioni italiane è ininterrotta fino alla morte, ricoprendo ruoli di primo piano in numerosi governi.
Giulio Andreotti, protagonista della Prima Repubblica
Andreotti è una figura centrale della Democrazia Cristiana e della politica italiana del secondo dopoguerra.
Sette volte Presidente del Consiglio e trentatré volte ministro, è noto per la sua abilità nel tessere alleanze e nel mantenere l’equilibrio tra le diverse correnti politiche.
Il suo stile pragmatico e la sua ironia lo rendono una figura rispettata e, al contempo, controversa.
Durante gli anni di piombo, affronta sfide complesse, come il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro.
Negli anni ’90, è coinvolto in processi per presunti legami con la mafia, da cui viene assolto. Nonostante le ombre, la sua influenza sulla politica italiana è indiscutibile.
L’addio a una figura storica
Giulio Andreotti muore il 6 maggio 2013, all’età di 94 anni, nella sua casa di Roma. I funerali si svolgono in forma privata nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, alla presenza di numerosi esponenti politici. Le sue spoglie riposano nel Cimitero Monumentale del Verano,
La sua eredità politica continua a suscitare dibattiti e riflessioni, simbolo di un’epoca complessa della storia italiana.