6 ottobre 1989. Muore Bette Davis, regina di Hollywood.

Gli inizi e la formazione
Bette Davis nasce il 5 aprile 1908 a Lowell, nel Massachusetts.
Cresce in un’America che vive il passaggio dal cinema muto al sonoro e, affascinata dalla scena, si iscrive alla John Murray Anderson School of Theatre.
Con determinazione si fa notare a Broadway, da dove muove i primi passi verso Hollywood.
Il suo arrivo sul grande schermo negli anni ’30 segna l’inizio di una carriera destinata a ridefinire l’immagine della diva cinematografica.
Il successo e i ruoli indimenticabili
Bette Davis si impone con una presenza scenica magnetica e un talento che rifiuta le convenzioni.
Nel 1935 conquista il primo Oscar con Paura d’amare e nel 1938 ottiene il secondo con Figlia del vento.
Non interpreta solo eroine affascinanti, ma donne complesse, spesso segnate da ambiguità e contraddizioni.
Tra i suoi ruoli più celebri spiccano Margo Channing in Eva contro Eva (1950) e Jane Hudson in Che fine ha fatto Baby Jane? (1962), performance che diventano pietre miliari nella storia del cinema.
L’eredità di Bette Davis
Considerata una delle più grandi attrici di tutti i tempi, Bette Davis segna un punto di svolta nel modo di rappresentare le donne sullo schermo.
La sua capacità di unire forza e vulnerabilità, ironia e dramma, apre la strada a nuove interpretazioni femminili.
In oltre cinquant’anni di carriera partecipa a più di cento film, diventando un’icona del cinema classico di Hollywood. Conosciuta anche per la sua determinazione fuori dal set, è la prima donna a presiedere l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e a sfidare apertamente il sistema degli studios.
La morte e i funerali
Bette Davis muore il 6 ottobre 1989 a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi, dopo una lunga battaglia contro il cancro al seno.
Il suo corpo viene riportato negli Stati Uniti e sepolto al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood Hills, accanto alla madre e alla sorella.
Al funerale partecipano colleghi, amici e ammiratori, tutti consapevoli di salutare non solo un’attrice, ma un simbolo eterno della settima arte.

Gli inizi e la formazione
Bette Davis nasce il 5 aprile 1908 a Lowell, nel Massachusetts.
Cresce in un’America che vive il passaggio dal cinema muto al sonoro e, affascinata dalla scena, si iscrive alla John Murray Anderson School of Theatre.
Con determinazione si fa notare a Broadway, da dove muove i primi passi verso Hollywood.
Il suo arrivo sul grande schermo negli anni ’30 segna l’inizio di una carriera destinata a ridefinire l’immagine della diva cinematografica.
Il successo e i ruoli indimenticabili
Bette Davis si impone con una presenza scenica magnetica e un talento che rifiuta le convenzioni.
Nel 1935 conquista il primo Oscar con Paura d’amare e nel 1938 ottiene il secondo con Figlia del vento.
Non interpreta solo eroine affascinanti, ma donne complesse, spesso segnate da ambiguità e contraddizioni.
Tra i suoi ruoli più celebri spiccano Margo Channing in Eva contro Eva (1950) e Jane Hudson in Che fine ha fatto Baby Jane? (1962), performance che diventano pietre miliari nella storia del cinema.
L’eredità di Bette Davis
Considerata una delle più grandi attrici di tutti i tempi, Bette Davis segna un punto di svolta nel modo di rappresentare le donne sullo schermo.
La sua capacità di unire forza e vulnerabilità, ironia e dramma, apre la strada a nuove interpretazioni femminili.
In oltre cinquant’anni di carriera partecipa a più di cento film, diventando un’icona del cinema classico di Hollywood. Conosciuta anche per la sua determinazione fuori dal set, è la prima donna a presiedere l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e a sfidare apertamente il sistema degli studios.
La morte e i funerali
Bette Davis muore il 6 ottobre 1989 a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi, dopo una lunga battaglia contro il cancro al seno.
Il suo corpo viene riportato negli Stati Uniti e sepolto al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood Hills, accanto alla madre e alla sorella.
Al funerale partecipano colleghi, amici e ammiratori, tutti consapevoli di salutare non solo un’attrice, ma un simbolo eterno della settima arte.

















































































