Orrore nella “finta” agenzia green in Colorado: 190 cadaveri abbandonati e urne riempite di cemento.

Orrore nella “finta” agenzia green in Colorado. Una truffa mascherata da servizio ecologico.
Promettevano sepolture ecologiche e rispetto per l’ambiente.
In realtà accumulavano cadaveri in un capannone e restituivano cemento alle famiglie.
È il caso scioccante della Return to Nature Funeral Home di Penrose, Colorado.
Il co-proprietario Jon Hallford è stato condannato a 20 anni di prigione per una frode funebre senza precedenti.
Il macabro ritrovamento: 190 corpi in decomposizione
Le autorità hanno scoperto l’orrore nel 2023, in un capannone invaso da insetti e saturato da un odore insostenibile.
All’interno giacevano 190 cadaveri accatastati, in avanzato stato di decomposizione.
Le famiglie, convinte di aver ricevuto le ceneri dei propri cari, avevano in realtà urne riempite con banale cemento.
Una truffa crudele che ha provocato danni emotivi irreparabili alle vittime.
La falsa promessa di un funerale naturale
La Return to Nature Funeral Home si pubblicizzava come una realtà green, specializzata in sepolture naturali senza sostanze chimiche.
Un modello in forte crescita negli Stati Uniti, dove l’attenzione all’ambiente si estende anche al fine vita.
Ma dietro le apparenze si nascondeva una truffa devastante, con oltre 130.000 dollari incassati senza fornire alcun servizio.
La giustificazione assurda: “Facevo tassidermia”
All’arresto, Hallford ha tentato di giustificarsi sostenendo di essere un tassidermista.
Una dichiarazione che ha suscitato sdegno e incredulità in aula.
Secondo il giudice Nina Wang, che ha inflitto una pena più severa di quella richiesta dall’accusa, si tratta di un “caso che va oltre la frode ordinaria”.
Fondi COVID usati per SUV e criptovalute
Non solo truffa funebre.
Hallford ha anche indebitamente incassato 900.000 dollari in fondi federali destinati alle piccole imprese durante la pandemia.
I soldi, come hanno ricostruito i procuratori, sono stati usati per l’acquisto di auto di lusso, SUV e criptovalute.
Un doppio volto di inganno e avidità che ha aggravato la condanna.
Attesa una seconda sentenza per abuso di cadavere
Oltre alla pena federale, Hallford dovrà affrontare un processo a livello statale per abuso di cadavere.
Coinvolta anche la moglie Carie Hallford, co-proprietaria dell’impresa, con accuse simili.
La sentenza per lei è attesa il 22 agosto, ma l’intera vicenda continua a suscitare indignazione pubblica e attenzione mediatica.
Un caso che segna il settore funebre
Questa vicenda scuote profondamente la fiducia nelle imprese funebri e solleva interrogativi sulla regolamentazione del settore.
In un momento delicato come quello del lutto, è fondamentale garantire trasparenza, legalità e rispetto.
Il caso Hallford è un monito per famiglie e istituzioni: dietro promesse allettanti possono nascondersi truffe mostruose.
Orrore nella “finta” agenzia green in Colorado. Una truffa mascherata da servizio ecologico.
Promettevano sepolture ecologiche e rispetto per l’ambiente.
In realtà accumulavano cadaveri in un capannone e restituivano cemento alle famiglie.
È il caso scioccante della Return to Nature Funeral Home di Penrose, Colorado.
Il co-proprietario Jon Hallford è stato condannato a 20 anni di prigione per una frode funebre senza precedenti.
Il macabro ritrovamento: 190 corpi in decomposizione
Le autorità hanno scoperto l’orrore nel 2023, in un capannone invaso da insetti e saturato da un odore insostenibile.
All’interno giacevano 190 cadaveri accatastati, in avanzato stato di decomposizione.
Le famiglie, convinte di aver ricevuto le ceneri dei propri cari, avevano in realtà urne riempite con banale cemento.
Una truffa crudele che ha provocato danni emotivi irreparabili alle vittime.
La falsa promessa di un funerale naturale
La Return to Nature Funeral Home si pubblicizzava come una realtà green, specializzata in sepolture naturali senza sostanze chimiche.
Un modello in forte crescita negli Stati Uniti, dove l’attenzione all’ambiente si estende anche al fine vita.
Ma dietro le apparenze si nascondeva una truffa devastante, con oltre 130.000 dollari incassati senza fornire alcun servizio.
La giustificazione assurda: “Facevo tassidermia”
All’arresto, Hallford ha tentato di giustificarsi sostenendo di essere un tassidermista.
Una dichiarazione che ha suscitato sdegno e incredulità in aula.
Secondo il giudice Nina Wang, che ha inflitto una pena più severa di quella richiesta dall’accusa, si tratta di un “caso che va oltre la frode ordinaria”.
Fondi COVID usati per SUV e criptovalute
Non solo truffa funebre.
Hallford ha anche indebitamente incassato 900.000 dollari in fondi federali destinati alle piccole imprese durante la pandemia.
I soldi, come hanno ricostruito i procuratori, sono stati usati per l’acquisto di auto di lusso, SUV e criptovalute.
Un doppio volto di inganno e avidità che ha aggravato la condanna.
Attesa una seconda sentenza per abuso di cadavere
Oltre alla pena federale, Hallford dovrà affrontare un processo a livello statale per abuso di cadavere.
Coinvolta anche la moglie Carie Hallford, co-proprietaria dell’impresa, con accuse simili.
La sentenza per lei è attesa il 22 agosto, ma l’intera vicenda continua a suscitare indignazione pubblica e attenzione mediatica.
Un caso che segna il settore funebre
Questa vicenda scuote profondamente la fiducia nelle imprese funebri e solleva interrogativi sulla regolamentazione del settore.
In un momento delicato come quello del lutto, è fondamentale garantire trasparenza, legalità e rispetto.
Il caso Hallford è un monito per famiglie e istituzioni: dietro promesse allettanti possono nascondersi truffe mostruose.



















































































