90 teschi ritrovati nel luogo dove nacque il Don Chisciotte.

Il sorprendente ritrovamento
Un ritrovamento senza precedenti ha scosso il cuore di Madrid.
Durante i lavori per la costruzione di un nuovo teatro in Calle Atocha 87, gli operai hanno scoperto 90 teschi umani e numerose ossa risalenti al XVII secolo.
Il sito non è un luogo qualsiasi: si tratta del cortile condiviso tra la chiesa dei Desamparados e la Sociedad Cervantina, proprio dove nel 1605 venne stampata la prima edizione del Don Chisciotte della Mancia.
Gli esperti del Patrimonio della Comunità di Madrid hanno confermato che i resti appartengono a sepolture provenienti da una chiesa vicina.
La scoperta ha immediatamente attirato l’attenzione degli archeologi e degli storici, affascinati dal legame tra questo ritrovamento e l’epoca in cui visse Miguel de Cervantes.
Il segreto della sepoltura presso la casa editrice di Don Chisciotte
Secondo gli archeologi che supervisionano gli scavi, i teschi non sono legati direttamente all’attività tipografica, ma alla vicina chiesa dei Desamparados.
Nel XVII secolo, infatti, era consuetudine seppellire i fedeli sotto il pavimento delle chiese, e quando gli spazi si riempivano, i resti venivano trasferiti in ossari adiacenti.
Tutto indica che i 90 teschi ritrovati facessero parte di una sepoltura collettiva di questo tipo.
La Comunità di Madrid ha avviato un approfondito studio antropologico per stabilire età, sesso e possibili cause di morte degli individui.
Una volta concluse le analisi, i resti saranno trasferiti al Museo Archeologico Regionale, dove verranno conservati in condizioni ottimali.
I segreti della Sociedad Cervantina: tra ossari e rifugi di guerra
Il ritrovamento dei teschi non è stato l’unico a sorprendere gli studiosi.
Durante gli scavi, gli archeologi hanno individuato anche una conduttura sotterranea antica, che un tempo riforniva d’acqua la città, e un rifugio della Guerra Civile Spagnola situato all’estremità nord del sito.
Quest’ultimo è tutelato dalla Legge sul Patrimonio, e sarà preservato nella sua posizione originale.
Questi ritrovamenti rafforzano l’importanza storica di Calle Atocha, considerata oggi una vera enclave della memoria di Madrid.
In un solo luogo convivono le tracce del Secolo d’Oro spagnolo, della modernizzazione urbana e dei momenti più difficili del XX secolo.
Una finestra aperta sulla storia di Madrid
Gli abitanti di Atocha non credevano ai propri occhi quando hanno assistito agli scavi direttamente dalle loro finestre.
Le immagini dei teschi e dei reperti, condivise sui social, hanno fatto il giro del mondo, trasformando un semplice cantiere in un viaggio nel tempo.
Non si tratta solo di resti umani, ma di testimonianze preziose delle antiche usanze funerarie spagnole, che ora tornano alla luce proprio nel luogo dove vide la luce uno dei capolavori più importanti della letteratura mondiale.
Un intreccio unico tra morte, memoria e cultura, nel cuore stesso di Madrid.
Laura Persico Pezzino
Il sorprendente ritrovamento
Un ritrovamento senza precedenti ha scosso il cuore di Madrid.
Durante i lavori per la costruzione di un nuovo teatro in Calle Atocha 87, gli operai hanno scoperto 90 teschi umani e numerose ossa risalenti al XVII secolo.
Il sito non è un luogo qualsiasi: si tratta del cortile condiviso tra la chiesa dei Desamparados e la Sociedad Cervantina, proprio dove nel 1605 venne stampata la prima edizione del Don Chisciotte della Mancia.
Gli esperti del Patrimonio della Comunità di Madrid hanno confermato che i resti appartengono a sepolture provenienti da una chiesa vicina.
La scoperta ha immediatamente attirato l’attenzione degli archeologi e degli storici, affascinati dal legame tra questo ritrovamento e l’epoca in cui visse Miguel de Cervantes.
Il segreto della sepoltura presso la casa editrice di Don Chisciotte
Secondo gli archeologi che supervisionano gli scavi, i teschi non sono legati direttamente all’attività tipografica, ma alla vicina chiesa dei Desamparados.
Nel XVII secolo, infatti, era consuetudine seppellire i fedeli sotto il pavimento delle chiese, e quando gli spazi si riempivano, i resti venivano trasferiti in ossari adiacenti.
Tutto indica che i 90 teschi ritrovati facessero parte di una sepoltura collettiva di questo tipo.
La Comunità di Madrid ha avviato un approfondito studio antropologico per stabilire età, sesso e possibili cause di morte degli individui.
Una volta concluse le analisi, i resti saranno trasferiti al Museo Archeologico Regionale, dove verranno conservati in condizioni ottimali.
I segreti della Sociedad Cervantina: tra ossari e rifugi di guerra
Il ritrovamento dei teschi non è stato l’unico a sorprendere gli studiosi.
Durante gli scavi, gli archeologi hanno individuato anche una conduttura sotterranea antica, che un tempo riforniva d’acqua la città, e un rifugio della Guerra Civile Spagnola situato all’estremità nord del sito.
Quest’ultimo è tutelato dalla Legge sul Patrimonio, e sarà preservato nella sua posizione originale.
Questi ritrovamenti rafforzano l’importanza storica di Calle Atocha, considerata oggi una vera enclave della memoria di Madrid.
In un solo luogo convivono le tracce del Secolo d’Oro spagnolo, della modernizzazione urbana e dei momenti più difficili del XX secolo.
Una finestra aperta sulla storia di Madrid
Gli abitanti di Atocha non credevano ai propri occhi quando hanno assistito agli scavi direttamente dalle loro finestre.
Le immagini dei teschi e dei reperti, condivise sui social, hanno fatto il giro del mondo, trasformando un semplice cantiere in un viaggio nel tempo.
Non si tratta solo di resti umani, ma di testimonianze preziose delle antiche usanze funerarie spagnole, che ora tornano alla luce proprio nel luogo dove vide la luce uno dei capolavori più importanti della letteratura mondiale.
Un intreccio unico tra morte, memoria e cultura, nel cuore stesso di Madrid.
Laura Persico Pezzino


















































































