Addio a Pietro Ghislandi, il ventriloquo dal cuore comico che fece parlare Sergio.

Si è spento a 68 anni, nella sua Bergamo, Pietro Ghislandi.
Attore, comico, musicista e soprattutto ventriloquo, combatteva da tempo contro una lunga malattia.
Il suo nome è legato a doppio filo alla comicità televisiva italiana degli anni ’80 e ’90, ma la sua arte ha attraversato confini e generi, lasciando un segno indelebile in teatro, cinema e TV.
L’inizio con Pippo Baudo e l’irresistibile pupazzo Sergio
Pietro Ghislandi inizia a farsi conoscere come mimo e ventriloquo negli anni Ottanta.
È Fantastico, il celebre varietà condotto da Pippo Baudo, a dargli la prima grande ribalta nazionale.
Al suo fianco c’è Sergio, il pupazzo dalla battuta pronta e dallo sguardo impertinente che diventerà la sua inseparabile spalla comica.
In un’Italia televisiva in trasformazione, Ghislandi porta in scena una comicità nuova, fatta di ritmo, voci fuori campo e ironia leggera, conquistando un pubblico sempre più ampio.
Pietro Ghislandi: da Striscia la Notizia al cinema d’autore
Il successo cresce con l’arrivo a Mediaset.
Striscia la Notizia lo accoglie tra i suoi volti più originali, dove la ventriloquia diventa strumento di satira e spettacolo.
Ma Pietro Ghislandi non si ferma alla TV.
Il grande schermo lo vede recitare in film importanti come Il muro di gomma e Soldati – 365 all’alba di Marco Risi, Vajont di Renzo Martinelli e I mitici di Carlo Vanzina.
Con Leonardo Pieraccioni stringe una duratura amicizia e partecipa a pellicole come Il principe e il pirata, Il paradiso all’improvviso e Ti amo in tutte le lingue del mondo.
Una vita sul palco, tra teatro, doppiaggio e spot pubblicitari
Oltre 2.000 spettacoli in tutta Italia.
Un’infinità di doppiaggi.
Apparizioni pubblicitarie iconiche.
E anche ruoli dietro le quinte, come controfigura di Renato Pozzetto.
Pietro Ghislandi è stato un artista completo, capace di passare con disinvoltura dalla risata alla poesia, dalla musica al teatro civile.
Un talento mai banale, sempre umano, sempre vicino al pubblico.
La morte di Pietro Ghislandi e il ricordo di un artista inimitabile
La notizia della sua scomparsa ha colpito il mondo dello spettacolo e i tanti fan che negli anni lo hanno seguito con affetto.
Pietro Ghislandi lascia un’eredità fatta di creatività, leggerezza e passione per la scena.
Il suo pupazzo Sergio ora resta muto, ma le sue battute continueranno a vivere nella memoria di chi ha riso, pensato e sognato grazie a lui.
Si è spento a 68 anni, nella sua Bergamo, Pietro Ghislandi.
Attore, comico, musicista e soprattutto ventriloquo, combatteva da tempo contro una lunga malattia.
Il suo nome è legato a doppio filo alla comicità televisiva italiana degli anni ’80 e ’90, ma la sua arte ha attraversato confini e generi, lasciando un segno indelebile in teatro, cinema e TV.
L’inizio con Pippo Baudo e l’irresistibile pupazzo Sergio
Pietro Ghislandi inizia a farsi conoscere come mimo e ventriloquo negli anni Ottanta.
È Fantastico, il celebre varietà condotto da Pippo Baudo, a dargli la prima grande ribalta nazionale.
Al suo fianco c’è Sergio, il pupazzo dalla battuta pronta e dallo sguardo impertinente che diventerà la sua inseparabile spalla comica.
In un’Italia televisiva in trasformazione, Ghislandi porta in scena una comicità nuova, fatta di ritmo, voci fuori campo e ironia leggera, conquistando un pubblico sempre più ampio.
Pietro Ghislandi: da Striscia la Notizia al cinema d’autore
Il successo cresce con l’arrivo a Mediaset.
Striscia la Notizia lo accoglie tra i suoi volti più originali, dove la ventriloquia diventa strumento di satira e spettacolo.
Ma Pietro Ghislandi non si ferma alla TV.
Il grande schermo lo vede recitare in film importanti come Il muro di gomma e Soldati – 365 all’alba di Marco Risi, Vajont di Renzo Martinelli e I mitici di Carlo Vanzina.
Con Leonardo Pieraccioni stringe una duratura amicizia e partecipa a pellicole come Il principe e il pirata, Il paradiso all’improvviso e Ti amo in tutte le lingue del mondo.
Una vita sul palco, tra teatro, doppiaggio e spot pubblicitari
Oltre 2.000 spettacoli in tutta Italia.
Un’infinità di doppiaggi.
Apparizioni pubblicitarie iconiche.
E anche ruoli dietro le quinte, come controfigura di Renato Pozzetto.
Pietro Ghislandi è stato un artista completo, capace di passare con disinvoltura dalla risata alla poesia, dalla musica al teatro civile.
Un talento mai banale, sempre umano, sempre vicino al pubblico.
La morte di Pietro Ghislandi e il ricordo di un artista inimitabile
La notizia della sua scomparsa ha colpito il mondo dello spettacolo e i tanti fan che negli anni lo hanno seguito con affetto.
Pietro Ghislandi lascia un’eredità fatta di creatività, leggerezza e passione per la scena.
Il suo pupazzo Sergio ora resta muto, ma le sue battute continueranno a vivere nella memoria di chi ha riso, pensato e sognato grazie a lui.