Addio a Roy Thomas Baker, il produttore dei Queen (e non solo).

Roy Thomas Baker, storico produttore discografico britannico, è morto all’età di 78 anni.
La famiglia ha annunciato la notizia solo ora, anche se il decesso risale al 12 aprile 2025, avvenuto nella sua casa di Lake Havasu City, in Arizona.
Al momento, la causa della morte non è stata resa nota.
Baker è famoso soprattutto per aver co-prodotto, insieme ai Queen, i primi quattro album della band e il celebre “Jazz” del 1978.
Il suo nome resta indissolubilmente legato a “Bohemian Rhapsody”, il capolavoro del 1975 che lui stesso definì «sostanzialmente uno scherzo», diventato però «uno scherzo di successo».
Roy Thomas Baker: il genio dietro “Bohemian Rhapsody”
La lavorazione di “Bohemian Rhapsody” fu rivoluzionaria per l’epoca.
Quando Freddie Mercury espanse la sezione “operistica”, inizialmente pensata per durare pochi secondi, Baker raccontò: «Non riuscivamo a smettere di ridere».
Forte della sua esperienza con incisioni d’opera alla Decca Records, Baker era uno dei pochi a comprendere davvero la visione di Mercury.
«Era la prima volta che una sezione d’opera veniva inglobata in un disco pop, figuriamoci poi in un numero uno in classifica», spiegava.
All’inizio erano previsti solo pochi “Galileo”, ma in studio la creatività esplose: «Ogni volta che Freddie tirava fuori un altro “Galileo”, aggiungevo un pezzo di nastro alla bobina».
Il lavoro su quella sola sezione richiese tre settimane, un tempo che normalmente si impiegava per registrare un intero album.
Il contributo ai Queen e oltre
Roy Thomas Baker contribuì a plasmare il suono unico dei Queen nei loro primi dischi:
-
Queen (1973)
-
Queen II (1974)
-
Sheer Heart Attack (1974)
-
A Night at the Opera (1975)
«Usavamo quattro studi contemporaneamente», ricordava Baker parlando delle prime registrazioni.
La sua produzione accompagnò la band nella transizione dal rock duro, alla Led Zeppelin, verso una canzone più stratificata, barocca e innovativa.
Nel 1978, tornò a collaborare con loro per Jazz, l’album che include brani iconici come Mustapha, Fat Bottomed Girls, Bicycle Race e Don’t Stop Me Now.
Roy Thomas Baker: una carriera senza etichette
Nato a Londra nel 1946, Baker iniziò la sua carriera nel 1963 come fonico alla Decca Records.
Collaborò con giganti come i Rolling Stones, The Who, David Bowie e T. Rex, lavorando fianco a fianco con produttori leggendari come Tony Visconti e Gus Dudgeon.
Dopo l’esperienza con i Queen, Baker ottenne un altro grande successo producendo quattro album dei Cars:
-
The Cars (1978)
-
Candy-O (1979)
-
Panorama (1980)
-
Shake It Up (1981)
Non si limitò mai a un solo genere.
Produsse sia dischi rock che new wave, come nel caso dei Devo.
Come A&R di Elektra Records, curò le uscite di Lindsey Buckingham e Mötley Crüe, e contribuì a mettere sotto contratto gruppi come i Metallica e i 10,000 Maniacs.
Negli anni più recenti, ha collaborato con i Darkness, gli Smashing Pumpkins e gli Yes, producendo Heaven & Earth nel 2014.
Pur senza mai avere un suono distintivo, Baker diceva: «A volte la gente mi dice: “Questo disco sembra prodotto da te, ha un suono nice, big and loud”».
La morte e l’eredità di Roy Thomas Baker
Roy Thomas Baker si è spento serenamente nella sua casa in Arizona.
Il mondo della musica perde un produttore geniale, capace di attraversare generazioni e stili senza mai perdere il tocco magico.
La sua opera resterà viva per sempre attraverso dischi che hanno cambiato la storia del rock.
LPP
Roy Thomas Baker, storico produttore discografico britannico, è morto all’età di 78 anni.
La famiglia ha annunciato la notizia solo ora, anche se il decesso risale al 12 aprile 2025, avvenuto nella sua casa di Lake Havasu City, in Arizona.
Al momento, la causa della morte non è stata resa nota.
Baker è famoso soprattutto per aver co-prodotto, insieme ai Queen, i primi quattro album della band e il celebre “Jazz” del 1978.
Il suo nome resta indissolubilmente legato a “Bohemian Rhapsody”, il capolavoro del 1975 che lui stesso definì «sostanzialmente uno scherzo», diventato però «uno scherzo di successo».
Roy Thomas Baker: il genio dietro “Bohemian Rhapsody”
La lavorazione di “Bohemian Rhapsody” fu rivoluzionaria per l’epoca.
Quando Freddie Mercury espanse la sezione “operistica”, inizialmente pensata per durare pochi secondi, Baker raccontò: «Non riuscivamo a smettere di ridere».
Forte della sua esperienza con incisioni d’opera alla Decca Records, Baker era uno dei pochi a comprendere davvero la visione di Mercury.
«Era la prima volta che una sezione d’opera veniva inglobata in un disco pop, figuriamoci poi in un numero uno in classifica», spiegava.
All’inizio erano previsti solo pochi “Galileo”, ma in studio la creatività esplose: «Ogni volta che Freddie tirava fuori un altro “Galileo”, aggiungevo un pezzo di nastro alla bobina».
Il lavoro su quella sola sezione richiese tre settimane, un tempo che normalmente si impiegava per registrare un intero album.
Il contributo ai Queen e oltre
Roy Thomas Baker contribuì a plasmare il suono unico dei Queen nei loro primi dischi:
-
Queen (1973)
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Queen II (1974)
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Sheer Heart Attack (1974)
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A Night at the Opera (1975)
«Usavamo quattro studi contemporaneamente», ricordava Baker parlando delle prime registrazioni.
La sua produzione accompagnò la band nella transizione dal rock duro, alla Led Zeppelin, verso una canzone più stratificata, barocca e innovativa.
Nel 1978, tornò a collaborare con loro per Jazz, l’album che include brani iconici come Mustapha, Fat Bottomed Girls, Bicycle Race e Don’t Stop Me Now.
Roy Thomas Baker: una carriera senza etichette
Nato a Londra nel 1946, Baker iniziò la sua carriera nel 1963 come fonico alla Decca Records.
Collaborò con giganti come i Rolling Stones, The Who, David Bowie e T. Rex, lavorando fianco a fianco con produttori leggendari come Tony Visconti e Gus Dudgeon.
Dopo l’esperienza con i Queen, Baker ottenne un altro grande successo producendo quattro album dei Cars:
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The Cars (1978)
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Candy-O (1979)
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Panorama (1980)
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Shake It Up (1981)
Non si limitò mai a un solo genere.
Produsse sia dischi rock che new wave, come nel caso dei Devo.
Come A&R di Elektra Records, curò le uscite di Lindsey Buckingham e Mötley Crüe, e contribuì a mettere sotto contratto gruppi come i Metallica e i 10,000 Maniacs.
Negli anni più recenti, ha collaborato con i Darkness, gli Smashing Pumpkins e gli Yes, producendo Heaven & Earth nel 2014.
Pur senza mai avere un suono distintivo, Baker diceva: «A volte la gente mi dice: “Questo disco sembra prodotto da te, ha un suono nice, big and loud”».
La morte e l’eredità di Roy Thomas Baker
Roy Thomas Baker si è spento serenamente nella sua casa in Arizona.
Il mondo della musica perde un produttore geniale, capace di attraversare generazioni e stili senza mai perdere il tocco magico.
La sua opera resterà viva per sempre attraverso dischi che hanno cambiato la storia del rock.
LPP