Cremazione, polemica a Genova: “Un secondo forno crematorio rischia di trasformare la città in un hub di salme”.

L’intervento del presidente nazionale Franco Benini accende il dibattito all’assemblea della Federazione Italiana per la Cremazione
Genova diventa il centro di un acceso dibattito sul futuro della cremazione in Italia.
È quanto emerso durante l’assemblea nazionale della Federazione Italiana per la Cremazione, svoltasi il 16 e 17 maggio nella sede genovese della Socrem, con la partecipazione di delegazioni provenienti da una trentina di città italiane.
L’evento, ricco di incontri e riflessioni, ha visto anche l’intervento del presidente della Federazione, Franco Benini, che ha lanciato un duro monito contro la costruzione di un secondo forno crematorio a Genova.
“Rischiate un mercato delle salme da mezza Italia”
Benini, presidente della Socrem di Mantova, ha parlato chiaro:
“Sappiamo che qui stanno costruendo un secondo forno crematorio, che non serve a nulla. Correte il rischio di trovarvi con un vero mercato delle salme.”
Il timore del presidente è che la creazione di un impianto aggiuntivo possa snaturare la missione sociale e culturale della Socrem, trasformando la città in un centro di smistamento a fini di lucro.
Secondo Benini, si tratta di un progetto che potrebbe danneggiare l’attività di un ente del terzo settore, in favore di logiche commerciali.
La ritualità laica e l’accompagnamento al fine vita al centro dell’assemblea
Durante l’assemblea, sono stati affrontati anche temi legati alla ritualità laica e all’accompagnamento al fine vita.
Tra i relatori: Ivano Malcotti e Linda Alfano di Socrem Genova hanno parlato della figura del Doula, mentre Giovanni Pollini di Socrem Torino ha approfondito il tema della ritualità laica.
Anche Rosanna Lavagna (Federcelebranti) e Lucia Ientile (Socrem Cagliari) hanno contribuito con interventi sulla celebrazione della vita e il ruolo del celebrante umanista.
A chiusura della giornata, un concerto al tempio laico del cimitero monumentale di Staglieno ha offerto un momento di raccoglimento e bellezza condivisa.
Inoltre, è stato presentato un volume celebrativo dedicato ai 120 anni di Socrem Genova, edito da M&R.
Una riflessione necessaria sul futuro della cremazione
Il caso Genova riaccende una riflessione più ampia sul ruolo della cremazione nel contesto funerario italiano.
Benini chiede trasparenza e coerenza con i valori del terzo settore, opponendosi a una logica di profitto in un ambito che tocca profondamente la dignità della persona.
La cremazione, infatti, non è solo un servizio, ma anche un atto culturale, spirituale e sociale, che merita rispetto e visione etica.
L’intervento del presidente nazionale Franco Benini accende il dibattito all’assemblea della Federazione Italiana per la Cremazione
Genova diventa il centro di un acceso dibattito sul futuro della cremazione in Italia.
È quanto emerso durante l’assemblea nazionale della Federazione Italiana per la Cremazione, svoltasi il 16 e 17 maggio nella sede genovese della Socrem, con la partecipazione di delegazioni provenienti da una trentina di città italiane.
L’evento, ricco di incontri e riflessioni, ha visto anche l’intervento del presidente della Federazione, Franco Benini, che ha lanciato un duro monito contro la costruzione di un secondo forno crematorio a Genova.
“Rischiate un mercato delle salme da mezza Italia”
Benini, presidente della Socrem di Mantova, ha parlato chiaro:
“Sappiamo che qui stanno costruendo un secondo forno crematorio, che non serve a nulla. Correte il rischio di trovarvi con un vero mercato delle salme.”
Il timore del presidente è che la creazione di un impianto aggiuntivo possa snaturare la missione sociale e culturale della Socrem, trasformando la città in un centro di smistamento a fini di lucro.
Secondo Benini, si tratta di un progetto che potrebbe danneggiare l’attività di un ente del terzo settore, in favore di logiche commerciali.
La ritualità laica e l’accompagnamento al fine vita al centro dell’assemblea
Durante l’assemblea, sono stati affrontati anche temi legati alla ritualità laica e all’accompagnamento al fine vita.
Tra i relatori: Ivano Malcotti e Linda Alfano di Socrem Genova hanno parlato della figura del Doula, mentre Giovanni Pollini di Socrem Torino ha approfondito il tema della ritualità laica.
Anche Rosanna Lavagna (Federcelebranti) e Lucia Ientile (Socrem Cagliari) hanno contribuito con interventi sulla celebrazione della vita e il ruolo del celebrante umanista.
A chiusura della giornata, un concerto al tempio laico del cimitero monumentale di Staglieno ha offerto un momento di raccoglimento e bellezza condivisa.
Inoltre, è stato presentato un volume celebrativo dedicato ai 120 anni di Socrem Genova, edito da M&R.
Una riflessione necessaria sul futuro della cremazione
Il caso Genova riaccende una riflessione più ampia sul ruolo della cremazione nel contesto funerario italiano.
Benini chiede trasparenza e coerenza con i valori del terzo settore, opponendosi a una logica di profitto in un ambito che tocca profondamente la dignità della persona.
La cremazione, infatti, non è solo un servizio, ma anche un atto culturale, spirituale e sociale, che merita rispetto e visione etica.



















































































