Funerali più semplici in Piemonte: nuove regole per camere ardenti nelle RSA e affido delle urne cinerarie.

Funerali più semplici in Piemonte. Approvati due emendamenti nella legge regionale 2025: semplificazioni per i piccoli comuni e certezza giuridica per le urne.
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato due importanti novità normative in tema di funerali, camere ardenti e gestione delle urne cinerarie.
Le modifiche, inserite nella “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale 2025”, rispondono a esigenze concrete dei cittadini, in particolare nei comuni montani e periferici, dove l’accesso a strutture funerarie è spesso limitato.
Gli emendamenti, presentati dai consiglieri Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente) e Paola Antonetto (Fratelli d’Italia), non comportano oneri finanziari per la Regione e segnano un passo avanti verso una maggiore umanità e flessibilità delle pratiche funerarie.
Camere ardenti nelle RSA: dignità e prossimità per l’ultimo saluto
Una delle novità principali riguarda la possibilità, per le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), di allestire camere ardenti all’interno delle proprie strutture, anche quando il decesso è avvenuto in un’abitazione privata.
In precedenza, infatti, non era consentito il trasferimento della salma con cassa aperta, limitando di fatto la possibilità di esporre il corpo in luoghi diversi dal domicilio del defunto o da strutture dedicate.
Grazie all’emendamento di Sergio Bartoli, sarà ora possibile:
- Allestire camere ardenti nelle RSA, previo accordo con il direttore sanitario
- Offrire uno spazio dignitoso per l’ultimo saluto anche in aree prive di case funerarie
- Superare vincoli logistici e burocratici, senza aggravio di costi per la Regione
“È una scelta di civiltà – ha dichiarato Bartoli – soprattutto per i piccoli comuni di montagna, dove non sempre ci sono strutture adeguate. Così si evitano trasferimenti difficili e si permette un commiato rispettoso.”
Funerali più semplici in Piemonte: passaggio automatico dell’affido delle urne cinerarie
La seconda modifica riguarda un aspetto sempre più rilevante in un contesto dove la cremazione è in forte crescita: l’affido delle urne cinerarie.
Fino ad oggi, in caso di decesso o impedimento del titolare dell’affido, non esisteva un iter formalizzato per il passaggio dell’urna ad altri familiari, generando confusione e problematiche burocratiche.
L’emendamento di Paola Antonetto introduce:
- Il subentro automatico del coniuge, convivente o parente entro il primo grado
- La necessità di una semplice comunicazione al Comune
- In caso di assenza di eredi idonei o disponibili, l’urna verrà tumulata nel cimitero
“La normativa precedente creava disagio in un momento già doloroso – ha spiegato Antonetto – questa modifica dà certezze e semplifica un passaggio delicato.”
Funerali più semplici in Piemonte: una legge che guarda alle persone e ai territori
Entrambi i provvedimenti si inseriscono in una più ampia riflessione sul diritto al lutto e sulle pratiche funerarie nelle comunità locali.
Come evidenziato dai proponenti, le nuove norme mirano a:
- Migliorare l’accessibilità ai servizi funerari
- Semplificare le procedure in un momento di fragilità emotiva
- Riconoscere il cambiamento delle abitudini in tema di sepoltura, con l’aumento delle cremazioni e degli affidamenti domiciliari
Inoltre, l’assenza di oneri finanziari permette alla Regione di garantire maggiore efficienza senza gravare sul bilancio pubblico.
Il contesto: cremazione in crescita e bisogno di nuove risposte
In Italia, la pratica della cremazione è in costante crescita: secondo i dati della Federazione Italiana per la Cremazione (FIC), oltre il 35% dei funerali è oggi seguito da cremazione, con punte superiori al 50% nelle grandi città.
Il Piemonte, in particolare, si è dimostrato una delle regioni più sensibili al tema, con numerosi comuni che offrono servizi legati all’affido dell’urna in casa o alla dispersione delle ceneri.
Le nuove norme regionali contribuiscono a colmare vuoti legislativi e a offrire risposte concrete a esigenze diffuse, rafforzando il legame tra istituzioni e cittadini anche su un tema delicato come quello del commiato.
Una normativa più umana e vicina al cittadino
Con l’introduzione di camere ardenti nelle RSA e il passaggio automatico dell’affido delle urne, il Piemonte diventa un esempio di attenzione e modernizzazione nel campo dei servizi funerari.
Un modello che potrebbe ispirare altre regioni italiane, nel segno della semplificazione, del rispetto e della dignità per chi affronta il dolore della perdita.
Funerali più semplici in Piemonte. Approvati due emendamenti nella legge regionale 2025: semplificazioni per i piccoli comuni e certezza giuridica per le urne.
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato due importanti novità normative in tema di funerali, camere ardenti e gestione delle urne cinerarie.
Le modifiche, inserite nella “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale 2025”, rispondono a esigenze concrete dei cittadini, in particolare nei comuni montani e periferici, dove l’accesso a strutture funerarie è spesso limitato.
Gli emendamenti, presentati dai consiglieri Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente) e Paola Antonetto (Fratelli d’Italia), non comportano oneri finanziari per la Regione e segnano un passo avanti verso una maggiore umanità e flessibilità delle pratiche funerarie.
Camere ardenti nelle RSA: dignità e prossimità per l’ultimo saluto
Una delle novità principali riguarda la possibilità, per le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), di allestire camere ardenti all’interno delle proprie strutture, anche quando il decesso è avvenuto in un’abitazione privata.
In precedenza, infatti, non era consentito il trasferimento della salma con cassa aperta, limitando di fatto la possibilità di esporre il corpo in luoghi diversi dal domicilio del defunto o da strutture dedicate.
Grazie all’emendamento di Sergio Bartoli, sarà ora possibile:
- Allestire camere ardenti nelle RSA, previo accordo con il direttore sanitario
- Offrire uno spazio dignitoso per l’ultimo saluto anche in aree prive di case funerarie
- Superare vincoli logistici e burocratici, senza aggravio di costi per la Regione
“È una scelta di civiltà – ha dichiarato Bartoli – soprattutto per i piccoli comuni di montagna, dove non sempre ci sono strutture adeguate. Così si evitano trasferimenti difficili e si permette un commiato rispettoso.”
Funerali più semplici in Piemonte: passaggio automatico dell’affido delle urne cinerarie
La seconda modifica riguarda un aspetto sempre più rilevante in un contesto dove la cremazione è in forte crescita: l’affido delle urne cinerarie.
Fino ad oggi, in caso di decesso o impedimento del titolare dell’affido, non esisteva un iter formalizzato per il passaggio dell’urna ad altri familiari, generando confusione e problematiche burocratiche.
L’emendamento di Paola Antonetto introduce:
- Il subentro automatico del coniuge, convivente o parente entro il primo grado
- La necessità di una semplice comunicazione al Comune
- In caso di assenza di eredi idonei o disponibili, l’urna verrà tumulata nel cimitero
“La normativa precedente creava disagio in un momento già doloroso – ha spiegato Antonetto – questa modifica dà certezze e semplifica un passaggio delicato.”
Funerali più semplici in Piemonte: una legge che guarda alle persone e ai territori
Entrambi i provvedimenti si inseriscono in una più ampia riflessione sul diritto al lutto e sulle pratiche funerarie nelle comunità locali.
Come evidenziato dai proponenti, le nuove norme mirano a:
- Migliorare l’accessibilità ai servizi funerari
- Semplificare le procedure in un momento di fragilità emotiva
- Riconoscere il cambiamento delle abitudini in tema di sepoltura, con l’aumento delle cremazioni e degli affidamenti domiciliari
Inoltre, l’assenza di oneri finanziari permette alla Regione di garantire maggiore efficienza senza gravare sul bilancio pubblico.
Il contesto: cremazione in crescita e bisogno di nuove risposte
In Italia, la pratica della cremazione è in costante crescita: secondo i dati della Federazione Italiana per la Cremazione (FIC), oltre il 35% dei funerali è oggi seguito da cremazione, con punte superiori al 50% nelle grandi città.
Il Piemonte, in particolare, si è dimostrato una delle regioni più sensibili al tema, con numerosi comuni che offrono servizi legati all’affido dell’urna in casa o alla dispersione delle ceneri.
Le nuove norme regionali contribuiscono a colmare vuoti legislativi e a offrire risposte concrete a esigenze diffuse, rafforzando il legame tra istituzioni e cittadini anche su un tema delicato come quello del commiato.
Una normativa più umana e vicina al cittadino
Con l’introduzione di camere ardenti nelle RSA e il passaggio automatico dell’affido delle urne, il Piemonte diventa un esempio di attenzione e modernizzazione nel campo dei servizi funerari.
Un modello che potrebbe ispirare altre regioni italiane, nel segno della semplificazione, del rispetto e della dignità per chi affronta il dolore della perdita.