Il “caso” cimiteri di Alessandria: tra scaricabarile politico e memoria corta.

Il “caso” cimiteri di Alessandria è diventata l’emblema di una commedia politica che in Italia conosciamo fin troppo bene.
Se qualcosa va storto, il copione è sempre lo stesso: la colpa è di chi ha amministrato prima.
Il Comune ha recentemente risolto il contratto con la società Gestione Cimiteri Alessandrini Srl, accusandola di gravi inadempienze nella manutenzione e nella sicurezza.
Un atto che arriva dopo mesi di denunce da parte dei cittadini, documentate da foto e filmati che mostravano il progressivo degrado dei cimiteri.
Eppure, c’è un dettaglio che l’amministrazione guidata da Giorgio Abonante sembra dimenticare, o forse omettere volutamente.
Il “caso” cimiteri di Alessandria: la memoria corta della politica locale
La verità è che proprio sotto la giunta di Gianfranco Cuttica di Revigliasco venne firmato quel contratto.
All’epoca, l’assessore ai Lavori Pubblici era Giovanni Barosini, oggi vicesindaco e parte integrante dell’attuale maggioranza.
Le date parlano chiaro.
La gestione affidata alla società privata iniziò attorno ad aprile 2022, in piena campagna elettorale.
A giugno 2022, Giorgio Abonante, sostenuto anche dallo stesso Barosini, vinse il ballottaggio e divenne sindaco con l’appoggio del cosiddetto “campo largo”.
Il “caso” cimiteri di Alessandria. Tre anni senza veri controlli: perché agire solo ora?
Dal giugno 2022, i cimiteri sono passati sotto la vigilanza della nuova amministrazione.
Tre anni durante i quali si sono susseguite proteste, segnalazioni e richieste di intervento da parte della cittadinanza.
Nonostante ciò, solo di recente la giunta Abonante ha deciso di rompere il contratto con Gestione Cimiteri Alessandrini Srl.
Un ritardo che lascia perplessi, soprattutto perché nel frattempo il degrado è peggiorato sotto gli occhi di tutti.
La sensazione è quella di un corto circuito politico.
Da una parte si prende atto del fallimento della gestione privata.
Dall’altra si evita con cura di riconoscere che uno dei protagonisti delle scelte passate oggi siede ancora nella stanza dei bottoni.
Il ritorno alla gestione comunale: soluzione o ennesima promessa?
Il sindaco Giorgio Abonante ha annunciato con enfasi il ritorno alla gestione comunale dei cimiteri.
Un cambiamento presentato come una svolta decisiva, quasi una “soluzione miracolosa” ai problemi accumulati.
Nel frattempo, l’opposizione attacca a suon di dichiarazioni forti, denunciando un degrado che affonda le radici molto più lontano nel tempo.
Ma ancora una volta, il vero punto sembra sfuggire.
Non si tratta solo di cambiare gestione, ma di riconoscere gli errori, imparare dal passato e soprattutto assumersi la responsabilità delle scelte fatte.
Alessandria come specchio dell’Italia: il passato sempre colpevole
La vicenda dei cimiteri di Alessandria è il riflesso perfetto di una dinamica tutta italiana.
Quando qualcosa non funziona, si guarda sempre indietro.
Si ereditano i problemi, si cerca un capro espiatorio, si promette il cambiamento, ma si evita di fare vera autocritica.
Così il passato diventa il bersaglio preferito, mentre il presente rimane ostaggio di una memoria selettiva e di una politica incapace di affrontare fino in fondo la realtà.
Nel frattempo, i cittadini osservano, stanchi di sentirsi raccontare ogni volta una nuova versione della stessa vecchia storia.
LPP
Il “caso” cimiteri di Alessandria è diventata l’emblema di una commedia politica che in Italia conosciamo fin troppo bene.
Se qualcosa va storto, il copione è sempre lo stesso: la colpa è di chi ha amministrato prima.
Il Comune ha recentemente risolto il contratto con la società Gestione Cimiteri Alessandrini Srl, accusandola di gravi inadempienze nella manutenzione e nella sicurezza.
Un atto che arriva dopo mesi di denunce da parte dei cittadini, documentate da foto e filmati che mostravano il progressivo degrado dei cimiteri.
Eppure, c’è un dettaglio che l’amministrazione guidata da Giorgio Abonante sembra dimenticare, o forse omettere volutamente.
Il “caso” cimiteri di Alessandria: la memoria corta della politica locale
La verità è che proprio sotto la giunta di Gianfranco Cuttica di Revigliasco venne firmato quel contratto.
All’epoca, l’assessore ai Lavori Pubblici era Giovanni Barosini, oggi vicesindaco e parte integrante dell’attuale maggioranza.
Le date parlano chiaro.
La gestione affidata alla società privata iniziò attorno ad aprile 2022, in piena campagna elettorale.
A giugno 2022, Giorgio Abonante, sostenuto anche dallo stesso Barosini, vinse il ballottaggio e divenne sindaco con l’appoggio del cosiddetto “campo largo”.
Il “caso” cimiteri di Alessandria. Tre anni senza veri controlli: perché agire solo ora?
Dal giugno 2022, i cimiteri sono passati sotto la vigilanza della nuova amministrazione.
Tre anni durante i quali si sono susseguite proteste, segnalazioni e richieste di intervento da parte della cittadinanza.
Nonostante ciò, solo di recente la giunta Abonante ha deciso di rompere il contratto con Gestione Cimiteri Alessandrini Srl.
Un ritardo che lascia perplessi, soprattutto perché nel frattempo il degrado è peggiorato sotto gli occhi di tutti.
La sensazione è quella di un corto circuito politico.
Da una parte si prende atto del fallimento della gestione privata.
Dall’altra si evita con cura di riconoscere che uno dei protagonisti delle scelte passate oggi siede ancora nella stanza dei bottoni.
Il ritorno alla gestione comunale: soluzione o ennesima promessa?
Il sindaco Giorgio Abonante ha annunciato con enfasi il ritorno alla gestione comunale dei cimiteri.
Un cambiamento presentato come una svolta decisiva, quasi una “soluzione miracolosa” ai problemi accumulati.
Nel frattempo, l’opposizione attacca a suon di dichiarazioni forti, denunciando un degrado che affonda le radici molto più lontano nel tempo.
Ma ancora una volta, il vero punto sembra sfuggire.
Non si tratta solo di cambiare gestione, ma di riconoscere gli errori, imparare dal passato e soprattutto assumersi la responsabilità delle scelte fatte.
Alessandria come specchio dell’Italia: il passato sempre colpevole
La vicenda dei cimiteri di Alessandria è il riflesso perfetto di una dinamica tutta italiana.
Quando qualcosa non funziona, si guarda sempre indietro.
Si ereditano i problemi, si cerca un capro espiatorio, si promette il cambiamento, ma si evita di fare vera autocritica.
Così il passato diventa il bersaglio preferito, mentre il presente rimane ostaggio di una memoria selettiva e di una politica incapace di affrontare fino in fondo la realtà.
Nel frattempo, i cittadini osservano, stanchi di sentirsi raccontare ogni volta una nuova versione della stessa vecchia storia.
LPP