“La mummia non si muove”: il corpo di Lenin resta nel Mausoleo.

“La mummia non si muove”. A Mosca, il Ministero della Cultura ha confermato ufficialmente che il corpo imbalsamato di Vladimir Lenin non verrà spostato dal celebre Mausoleo in Piazza Rossa.
L’annuncio, arrivato il 31 maggio 2025, mette fine alle speculazioni che circolavano da mesi circa un possibile trasferimento temporaneo della salma in vista dei lavori di restauro del monumento.
“La mummia non si muove”, è la frase scelta dai media russi per sintetizzare una decisione che ha valenza più simbolica che logistica.
Il Mausoleo, luogo di pellegrinaggio e teatro di memorie sovietiche, verrà dunque restaurato con l’ex leader rivoluzionario ancora al suo interno.
“La mummia non si muove”: anche Putin contrario al trasferimento
Anche il presidente Vladimir Putin si è espresso chiaramente contro qualsiasi ipotesi di spostamento del corpo.
Fonti vicine al Cremlino riportano che il leader russo avrebbe considerato il trasferimento non solo inutile, ma potenzialmente divisivo per l’opinione pubblica.
Il timore espresso apertamente è che il gesto potesse riaccendere le tensioni ideologiche tra nostalgici del comunismo e sostenitori di una Russia più moderna e nazionalista.
Per molti, infatti, Lenin non è soltanto un personaggio storico, ma un simbolo identitario ancora capace di influenzare la politica e il sentimento collettivo.
Un restauro tecnico, non simbolico
Secondo quanto comunicato dal Ministero della Cultura, il restauro riguarderà principalmente la struttura architettonica del Mausoleo, gravemente provata dal tempo e dai rigidi inverni moscoviti.
Non sono previste modifiche all’esposizione del corpo né interventi sulla cripta interna.
I lavori saranno condotti da un team di esperti in restauro conservativo e sotto la supervisione del Servizio Federale per la Protezione del Patrimonio Culturale.
Il corpo imbalsamato sarà isolato da speciali barriere e sistemi di mantenimento microclimatico durante le operazioni.
Il corpo di Lenin: simbolo immobile della storia russa
Dal 1924, anno della morte di Vladimir Ilich Lenin, il suo corpo giace esposto al pubblico nel Mausoleo sulla Piazza Rossa.
Nel tempo è diventato oggetto di culto, ma anche di controversie, con proposte periodiche di sepoltura definitiva o rimozione.
Oggi, a distanza di oltre un secolo, la decisione di mantenerlo lì dove si trova assume un significato chiaro: conservare la memoria storica, ma anche evitare conflitti sociali.
La mummia non si muove, e con essa non si muove — almeno per ora — il delicato equilibrio tra passato e presente che anima la Russia contemporanea.
“La mummia non si muove”. A Mosca, il Ministero della Cultura ha confermato ufficialmente che il corpo imbalsamato di Vladimir Lenin non verrà spostato dal celebre Mausoleo in Piazza Rossa.
L’annuncio, arrivato il 31 maggio 2025, mette fine alle speculazioni che circolavano da mesi circa un possibile trasferimento temporaneo della salma in vista dei lavori di restauro del monumento.
“La mummia non si muove”, è la frase scelta dai media russi per sintetizzare una decisione che ha valenza più simbolica che logistica.
Il Mausoleo, luogo di pellegrinaggio e teatro di memorie sovietiche, verrà dunque restaurato con l’ex leader rivoluzionario ancora al suo interno.
“La mummia non si muove”: anche Putin contrario al trasferimento
Anche il presidente Vladimir Putin si è espresso chiaramente contro qualsiasi ipotesi di spostamento del corpo.
Fonti vicine al Cremlino riportano che il leader russo avrebbe considerato il trasferimento non solo inutile, ma potenzialmente divisivo per l’opinione pubblica.
Il timore espresso apertamente è che il gesto potesse riaccendere le tensioni ideologiche tra nostalgici del comunismo e sostenitori di una Russia più moderna e nazionalista.
Per molti, infatti, Lenin non è soltanto un personaggio storico, ma un simbolo identitario ancora capace di influenzare la politica e il sentimento collettivo.
Un restauro tecnico, non simbolico
Secondo quanto comunicato dal Ministero della Cultura, il restauro riguarderà principalmente la struttura architettonica del Mausoleo, gravemente provata dal tempo e dai rigidi inverni moscoviti.
Non sono previste modifiche all’esposizione del corpo né interventi sulla cripta interna.
I lavori saranno condotti da un team di esperti in restauro conservativo e sotto la supervisione del Servizio Federale per la Protezione del Patrimonio Culturale.
Il corpo imbalsamato sarà isolato da speciali barriere e sistemi di mantenimento microclimatico durante le operazioni.
Il corpo di Lenin: simbolo immobile della storia russa
Dal 1924, anno della morte di Vladimir Ilich Lenin, il suo corpo giace esposto al pubblico nel Mausoleo sulla Piazza Rossa.
Nel tempo è diventato oggetto di culto, ma anche di controversie, con proposte periodiche di sepoltura definitiva o rimozione.
Oggi, a distanza di oltre un secolo, la decisione di mantenerlo lì dove si trova assume un significato chiaro: conservare la memoria storica, ma anche evitare conflitti sociali.
La mummia non si muove, e con essa non si muove — almeno per ora — il delicato equilibrio tra passato e presente che anima la Russia contemporanea.