Scambio di cadaveri al cimitero: cremato il defunto sbagliato.

Scambio di cadaveri. Un errore che ha dell’incredibile, un incubo che si è trasformato in realtà per la famiglia di uomo moldavo di 56 anni morto a Torino nel novembre del 2023.
Quando i parenti sono arrivati in Italia per riportare il corpo a casa, si sono trovati di fronte a una verità sconvolgente: la salma era già stata cremata per errore, scambiata con quella di un cittadino italiano.
Le ceneri erano state disperse e per i familiari non era più possibile celebrare un funerale secondo le tradizioni.
Il caso, riportato da la Stampa e la Repubblica, ha suscitato clamore e indignazione.
I figli del defunto chiedono ora un risarcimento per i quasi 8.000 euro spesi per il funerale mai celebrato e per i danni morali subiti.
Già all’epoca dei fatti, la famiglia aveva sporto denuncia per “distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere”, ma il caso era stato archiviato.
Le indagini hanno rivelato che due addette all’obitorio si erano accorte dell’errore poco dopo il fatto e l’avevano segnalato tra le lacrime.
Purtroppo, non c’era più nulla da fare.
Scambio di cadaveri: i casi si ripetono
Il caso di Torino pare non sia isolato.
Negli ultimi anni, in Italia si sono verificati diversi scambi di salme, spesso dovuti a errori umani o a procedure organizzative carenti.
Nel febbraio 2025, a Poggio a Caiano, in provincia di Prato, un necroforo ha confuso due donne defunte con lo stesso nome.
La salma sbagliata è stata estumulata e cremata per errore, suscitando rabbia e proteste da parte dei familiari.
Roma: salma italiana rischia di finire in India
Un altro episodio, questa volta fortunatamente sventato in tempo, è accaduto a luglio 2024 a Tor Vergata, Roma.
A causa di un errore nella camera mortuaria, il corpo di una donna italiana di 90 anni stava per essere spedito in India al posto di quello di un cittadino indiano.
Solo un controllo all’ultimo momento ha permesso di evitare la tragedia e recuperare la salma prima del decollo.
Il precedente di Prima Porta nel 2016
Anche nel 2016, al cimitero di Prima Porta a Roma, si è verificato uno scambio drammatico.
Due persone con lo stesso nome e cognome sono state confuse.
Il risultato: la cremazione del defunto sbagliato.
In quell’occasione, la famiglia del deceduto cremato erroneamente ha chiesto un risarcimento di 100.000 euro.
Scambio di cadaveri: una questione di dignità e giustizia
Questi episodi pongono una seria riflessione sulla gestione delle salme e sull’organizzazione dei servizi cimiteriali in Italia.
Ogni errore comporta non solo danni economici, ma soprattutto dolore e indignazione per le famiglie, che vedono violato il diritto al lutto e al rispetto del corpo del proprio caro.
La speranza è che la giustizia possa almeno riconoscere il danno e garantire un risarcimento adeguato.
Ma soprattutto, che casi simili non si ripetano più.
LPP
Scambio di cadaveri. Un errore che ha dell’incredibile, un incubo che si è trasformato in realtà per la famiglia di uomo moldavo di 56 anni morto a Torino nel novembre del 2023.
Quando i parenti sono arrivati in Italia per riportare il corpo a casa, si sono trovati di fronte a una verità sconvolgente: la salma era già stata cremata per errore, scambiata con quella di un cittadino italiano.
Le ceneri erano state disperse e per i familiari non era più possibile celebrare un funerale secondo le tradizioni.
Il caso, riportato da la Stampa e la Repubblica, ha suscitato clamore e indignazione.
I figli del defunto chiedono ora un risarcimento per i quasi 8.000 euro spesi per il funerale mai celebrato e per i danni morali subiti.
Già all’epoca dei fatti, la famiglia aveva sporto denuncia per “distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere”, ma il caso era stato archiviato.
Le indagini hanno rivelato che due addette all’obitorio si erano accorte dell’errore poco dopo il fatto e l’avevano segnalato tra le lacrime.
Purtroppo, non c’era più nulla da fare.
Scambio di cadaveri: i casi si ripetono
Il caso di Torino pare non sia isolato.
Negli ultimi anni, in Italia si sono verificati diversi scambi di salme, spesso dovuti a errori umani o a procedure organizzative carenti.
Nel febbraio 2025, a Poggio a Caiano, in provincia di Prato, un necroforo ha confuso due donne defunte con lo stesso nome.
La salma sbagliata è stata estumulata e cremata per errore, suscitando rabbia e proteste da parte dei familiari.
Roma: salma italiana rischia di finire in India
Un altro episodio, questa volta fortunatamente sventato in tempo, è accaduto a luglio 2024 a Tor Vergata, Roma.
A causa di un errore nella camera mortuaria, il corpo di una donna italiana di 90 anni stava per essere spedito in India al posto di quello di un cittadino indiano.
Solo un controllo all’ultimo momento ha permesso di evitare la tragedia e recuperare la salma prima del decollo.
Il precedente di Prima Porta nel 2016
Anche nel 2016, al cimitero di Prima Porta a Roma, si è verificato uno scambio drammatico.
Due persone con lo stesso nome e cognome sono state confuse.
Il risultato: la cremazione del defunto sbagliato.
In quell’occasione, la famiglia del deceduto cremato erroneamente ha chiesto un risarcimento di 100.000 euro.
Scambio di cadaveri: una questione di dignità e giustizia
Questi episodi pongono una seria riflessione sulla gestione delle salme e sull’organizzazione dei servizi cimiteriali in Italia.
Ogni errore comporta non solo danni economici, ma soprattutto dolore e indignazione per le famiglie, che vedono violato il diritto al lutto e al rispetto del corpo del proprio caro.
La speranza è che la giustizia possa almeno riconoscere il danno e garantire un risarcimento adeguato.
Ma soprattutto, che casi simili non si ripetano più.
LPP