Sora. Maxi sequestro da due milioni a imprenditori delle onoranze funebri: operazione della DIA.

Nel mirino della Direzione Investigativa Antimafia due imprenditori di Sora già condannati per traffico di droga.
Sigilli a società, immobili e conti correnti per un valore complessivo di oltre due milioni di euro
La Direzione Investigativa Antimafia ha messo a segno un’importante operazione a Sora, nel cuore della provincia di Frosinone.
Il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma su proposta della Procura della Repubblica, ha portato al sequestro di beni per circa due milioni di euro.
Nel mirino sono finiti due imprenditori, padre e figlio, attivi nel settore delle onoranze funebri, nel commercio di fiori e di pellet.
Il profilo degli imprenditori: attività lecite, passato illecito
Entrambi i soggetti coinvolti erano già noti alle forze dell’ordine per reati legati al traffico di stupefacenti.
Nel 2020 erano stati arrestati nell’ambito di una maxi-inchiesta che aveva coinvolto due gruppi criminali rivali.
Le organizzazioni si contendevano le piazze di spaccio nel Sorano, nel Cassinate e in alcune zone dell’Abruzzo, come l’Avezzanese.
Secondo gli inquirenti, il conflitto aveva portato a violenti episodi di intimidazione, con un impatto sociale molto grave su diversi Comuni della zona.
I beni sequestrati: cinque società, terreni, fabbricati e conti
Il sequestro eseguito dalla DIA riguarda cinque società attive nel territorio sorano.
A queste si aggiungono tre terreni, cinque fabbricati e diverse disponibilità finanziarie.
Le indagini del Centro Operativo DIA di Roma hanno evidenziato una forte sproporzione tra i redditi dichiarati dai due imprenditori e il patrimonio accumulato.
Le attività economiche, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero state acquisite in un periodo coincidente con la commissione dei reati legati agli stupefacenti.
Un colpo alla criminalità economica nel settore funebre
Il provvedimento conferma l’attenzione crescente delle autorità verso il fenomeno dell’infiltrazione criminale nel settore delle onoranze funebri.
Un comparto che, per la sua natura delicata e spesso poco trasparente, può prestarsi a dinamiche opache.
Il sequestro da due milioni rappresenta un duro colpo per chi cerca di mascherare attività illecite dietro facciate imprenditoriali apparentemente lecite.
Nel mirino della Direzione Investigativa Antimafia due imprenditori di Sora già condannati per traffico di droga.
Sigilli a società, immobili e conti correnti per un valore complessivo di oltre due milioni di euro
La Direzione Investigativa Antimafia ha messo a segno un’importante operazione a Sora, nel cuore della provincia di Frosinone.
Il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma su proposta della Procura della Repubblica, ha portato al sequestro di beni per circa due milioni di euro.
Nel mirino sono finiti due imprenditori, padre e figlio, attivi nel settore delle onoranze funebri, nel commercio di fiori e di pellet.
Il profilo degli imprenditori: attività lecite, passato illecito
Entrambi i soggetti coinvolti erano già noti alle forze dell’ordine per reati legati al traffico di stupefacenti.
Nel 2020 erano stati arrestati nell’ambito di una maxi-inchiesta che aveva coinvolto due gruppi criminali rivali.
Le organizzazioni si contendevano le piazze di spaccio nel Sorano, nel Cassinate e in alcune zone dell’Abruzzo, come l’Avezzanese.
Secondo gli inquirenti, il conflitto aveva portato a violenti episodi di intimidazione, con un impatto sociale molto grave su diversi Comuni della zona.
I beni sequestrati: cinque società, terreni, fabbricati e conti
Il sequestro eseguito dalla DIA riguarda cinque società attive nel territorio sorano.
A queste si aggiungono tre terreni, cinque fabbricati e diverse disponibilità finanziarie.
Le indagini del Centro Operativo DIA di Roma hanno evidenziato una forte sproporzione tra i redditi dichiarati dai due imprenditori e il patrimonio accumulato.
Le attività economiche, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero state acquisite in un periodo coincidente con la commissione dei reati legati agli stupefacenti.
Un colpo alla criminalità economica nel settore funebre
Il provvedimento conferma l’attenzione crescente delle autorità verso il fenomeno dell’infiltrazione criminale nel settore delle onoranze funebri.
Un comparto che, per la sua natura delicata e spesso poco trasparente, può prestarsi a dinamiche opache.
Il sequestro da due milioni rappresenta un duro colpo per chi cerca di mascherare attività illecite dietro facciate imprenditoriali apparentemente lecite.