1° maggio 1994. Muore Ayrton Senna, leggenda della Formula 1.

Ayrton Senna nasce il 21 marzo 1960 a San Paolo del Brasile.
Fin da bambino mostra un talento naturale per la guida, una connessione quasi istintiva con il volante.
Cresce in una famiglia che sostiene la sua passione e presto i kart diventano il suo primo palcoscenico.
Ma Ayrton non sogna solo vittorie: cerca la perfezione, una fusione tra tecnica, velocità e cuore.
Dietro al casco c’è un ragazzo serio, riflessivo, spesso immerso nei suoi pensieri, ma capace di trasformarsi in pura energia una volta in pista.
Ayrton Senna, leggenda della Formula 1
Senna debutta in Formula 1 nel 1984 e in pochi anni conquista il mondo con il suo stile aggressivo e spettacolare.
I suoi duelli sotto la pioggia, la straordinaria abilità nelle qualifiche, la capacità di spingersi oltre i limiti emozionano milioni di tifosi.
Conquista tre titoli mondiali con la McLaren nel 1988, 1990 e 1991, entrando di diritto nell’Olimpo dei grandi campioni.
Ma Ayrton non è solo numeri e trofei: è carisma, spiritualità, un senso profondo di missione, che lo porta a lottare anche per la sicurezza dei piloti.
In ogni sorpasso, in ogni curva rischiosa, si legge la sua voglia di spingersi un po’ più in là, di cercare sempre qualcosa oltre la vittoria.
L’ultimo giro
Ayrton Senna perde la vita il 1° maggio 1994 durante il Gran Premio di San Marino, sul circuito di Imola, in un incidente che scuote il mondo intero.
Viene sepolto a San Paolo, nel cimitero di Morumbi, dove ancora oggi i tifosi si raccolgono davanti alla sua tomba.
L’epitaffio scelto per lui recita: «Nada pode me separar do amor de Deus» (“Nulla può separarmi dall’amore di Dio”).
Un’eredità che va oltre il tempo
Con la creazione dell’Instituto Ayrton Senna, la sua famiglia continua a portare avanti il suo impegno sociale, offrendo opportunità di istruzione ai bambini brasiliani più svantaggiati.
Ayrton Senna nasce il 21 marzo 1960 a San Paolo del Brasile.
Fin da bambino mostra un talento naturale per la guida, una connessione quasi istintiva con il volante.
Cresce in una famiglia che sostiene la sua passione e presto i kart diventano il suo primo palcoscenico.
Ma Ayrton non sogna solo vittorie: cerca la perfezione, una fusione tra tecnica, velocità e cuore.
Dietro al casco c’è un ragazzo serio, riflessivo, spesso immerso nei suoi pensieri, ma capace di trasformarsi in pura energia una volta in pista.
Ayrton Senna, leggenda della Formula 1
Senna debutta in Formula 1 nel 1984 e in pochi anni conquista il mondo con il suo stile aggressivo e spettacolare.
I suoi duelli sotto la pioggia, la straordinaria abilità nelle qualifiche, la capacità di spingersi oltre i limiti emozionano milioni di tifosi.
Conquista tre titoli mondiali con la McLaren nel 1988, 1990 e 1991, entrando di diritto nell’Olimpo dei grandi campioni.
Ma Ayrton non è solo numeri e trofei: è carisma, spiritualità, un senso profondo di missione, che lo porta a lottare anche per la sicurezza dei piloti.
In ogni sorpasso, in ogni curva rischiosa, si legge la sua voglia di spingersi un po’ più in là, di cercare sempre qualcosa oltre la vittoria.
L’ultimo giro
Ayrton Senna perde la vita il 1° maggio 1994 durante il Gran Premio di San Marino, sul circuito di Imola, in un incidente che scuote il mondo intero.
Viene sepolto a San Paolo, nel cimitero di Morumbi, dove ancora oggi i tifosi si raccolgono davanti alla sua tomba.
L’epitaffio scelto per lui recita: «Nada pode me separar do amor de Deus» (“Nulla può separarmi dall’amore di Dio”).
Un’eredità che va oltre il tempo
Con la creazione dell’Instituto Ayrton Senna, la sua famiglia continua a portare avanti il suo impegno sociale, offrendo opportunità di istruzione ai bambini brasiliani più svantaggiati.