10 giugno 323 a.C.. Muore Alessandro Magno, il condottiero alla conquista il mondo.

Alessandro Magno nasce nel 356 a.C. a Pella, in Macedonia.
Suo padre è Filippo II, re e grande stratega. Sua madre, Olimpiade, gli trasmette il senso del destino.
Da ragazzo ha un insegnante d’eccezione: Aristotele, che gli apre la mente al sapere e al mondo.
Ma Alessandro non è fatto per restare fermo.
A soli vent’anni diventa re, e da quel momento la sua vita si trasforma in una lunga cavalcata verso l’ignoto.
Vuole spingersi oltre i confini conosciuti, e ci riesce: in poco più di dieci anni conquista l’impero persiano e arriva fino in India.
Ovunque passa fonda città, come la celebre Alessandria d’Egitto.
Sogna un mondo dove le culture possano mescolarsi.
Non è solo un conquistatore, ma anche un costruttore di ponti tra popoli.
Alessandro Magno, un guerriero carismatico
I suoi soldati lo seguono ovunque, perché credono in lui.
Alessandro sa guidare con coraggio, intelligenza e carisma.
Ama le sfide, ma anche la filosofia, le arti, la scienza.
Non si ferma mai, sempre affamato di conoscenza e di orizzonti nuovi.
La sua figura è avvolta di leggenda: alcuni lo vedono quasi come un dio.
Ma dietro la grandezza c’è anche la fatica.
Nel giugno del 323 a.C., durante una campagna a Babilonia, Alessandro si ammala gravemente.
E muore, a soli 32 anni.
Una tomba perduta, un mito eterno
La sua morte lascia tutti senza fiato.
Era giovane, invincibile, sembrava destinato a regnare per sempre.
Il suo corpo viene portato ad Alessandria, ma oggi non sappiamo più con certezza dove riposi.
Eppure, Alessandro Magno continua a vivere nei racconti, nei libri, nei sogni di chi crede ancora che i limiti siano fatti per essere superati.
Alessandro Magno nasce nel 356 a.C. a Pella, in Macedonia.
Suo padre è Filippo II, re e grande stratega. Sua madre, Olimpiade, gli trasmette il senso del destino.
Da ragazzo ha un insegnante d’eccezione: Aristotele, che gli apre la mente al sapere e al mondo.
Ma Alessandro non è fatto per restare fermo.
A soli vent’anni diventa re, e da quel momento la sua vita si trasforma in una lunga cavalcata verso l’ignoto.
Vuole spingersi oltre i confini conosciuti, e ci riesce: in poco più di dieci anni conquista l’impero persiano e arriva fino in India.
Ovunque passa fonda città, come la celebre Alessandria d’Egitto.
Sogna un mondo dove le culture possano mescolarsi.
Non è solo un conquistatore, ma anche un costruttore di ponti tra popoli.
Alessandro Magno, un guerriero carismatico
I suoi soldati lo seguono ovunque, perché credono in lui.
Alessandro sa guidare con coraggio, intelligenza e carisma.
Ama le sfide, ma anche la filosofia, le arti, la scienza.
Non si ferma mai, sempre affamato di conoscenza e di orizzonti nuovi.
La sua figura è avvolta di leggenda: alcuni lo vedono quasi come un dio.
Ma dietro la grandezza c’è anche la fatica.
Nel giugno del 323 a.C., durante una campagna a Babilonia, Alessandro si ammala gravemente.
E muore, a soli 32 anni.
Una tomba perduta, un mito eterno
La sua morte lascia tutti senza fiato.
Era giovane, invincibile, sembrava destinato a regnare per sempre.
Il suo corpo viene portato ad Alessandria, ma oggi non sappiamo più con certezza dove riposi.
Eppure, Alessandro Magno continua a vivere nei racconti, nei libri, nei sogni di chi crede ancora che i limiti siano fatti per essere superati.