17 maggio 1510. Muore Sandro Botticelli, il pittore della Primavera e della Venere.

Sandro Botticelli nasce a Firenze nel 1445, in un momento in cui la città respira arte e innovazione.
Cresce tra le strade affollate e le botteghe operose, dove si impara osservando e vivendo.
Apprende i primi segreti del mestiere nella bottega di Filippo Lippi, sviluppando una sensibilità particolare per la linea morbida e il dettaglio espressivo.
La sua pittura si distingue presto per l’eleganza dei volti, la leggerezza dei corpi e quella sottile malinconia che rende uniche le sue figure.
Opere che sfidano il tempo
Nel fervore del Rinascimento fiorentino, Botticelli regala al mondo capolavori che sembrano sospesi tra sogno e mito.
Con “La Nascita di Venere” e “La Primavera” traduce in immagini la grazia e l’armonia dell’universo classico, attraverso una tavolozza vibrante e linee che danzano leggere.
Anche nelle opere religiose, come la “Madonna del Magnificat” o la “Madonna della Melagrana”, riesce a intrecciare bellezza e profondità spirituale.
Il suo stile attraversa le mode e i committenti, mantenendo sempre intatta una voce interiore, capace di parlare al cuore.
Sandro Botticelli: il commiato al pittore che trasformò la grazia in arte
Negli ultimi anni di vita, Sandro Botticelli si ritrova lontano dalla gloria che aveva conosciuto.
Muore a Firenze il 17 maggio 1510, in relativa solitudine, in un’epoca che sembra aver voltato pagina verso nuovi ideali artistici.
Viene sepolto nella chiesa di Ognissanti, accanto ai suoi familiari, in quel quartiere che aveva visto i suoi primi passi da artista.
Botticelli non ha bisogno di statue o lapidi imponenti: il suo vero monumento resta impresso nelle immagini eterne che, ancora oggi, parlano di grazia, desiderio e bellezza senza tempo.
Sandro Botticelli nasce a Firenze nel 1445, in un momento in cui la città respira arte e innovazione.
Cresce tra le strade affollate e le botteghe operose, dove si impara osservando e vivendo.
Apprende i primi segreti del mestiere nella bottega di Filippo Lippi, sviluppando una sensibilità particolare per la linea morbida e il dettaglio espressivo.
La sua pittura si distingue presto per l’eleganza dei volti, la leggerezza dei corpi e quella sottile malinconia che rende uniche le sue figure.
Opere che sfidano il tempo
Nel fervore del Rinascimento fiorentino, Botticelli regala al mondo capolavori che sembrano sospesi tra sogno e mito.
Con “La Nascita di Venere” e “La Primavera” traduce in immagini la grazia e l’armonia dell’universo classico, attraverso una tavolozza vibrante e linee che danzano leggere.
Anche nelle opere religiose, come la “Madonna del Magnificat” o la “Madonna della Melagrana”, riesce a intrecciare bellezza e profondità spirituale.
Il suo stile attraversa le mode e i committenti, mantenendo sempre intatta una voce interiore, capace di parlare al cuore.
Sandro Botticelli: il commiato al pittore che trasformò la grazia in arte
Negli ultimi anni di vita, Sandro Botticelli si ritrova lontano dalla gloria che aveva conosciuto.
Muore a Firenze il 17 maggio 1510, in relativa solitudine, in un’epoca che sembra aver voltato pagina verso nuovi ideali artistici.
Viene sepolto nella chiesa di Ognissanti, accanto ai suoi familiari, in quel quartiere che aveva visto i suoi primi passi da artista.
Botticelli non ha bisogno di statue o lapidi imponenti: il suo vero monumento resta impresso nelle immagini eterne che, ancora oggi, parlano di grazia, desiderio e bellezza senza tempo.