19 maggio 1536. Muore Anna Bolena, la regina ribelle.

Anna Bolena non nasce per essere regina, ma finisce per cambiare il corso della storia inglese.
La sua figura si staglia nell’Europa del XVI secolo, un periodo in cui il trono è intrecciato con la fede, la politica e il destino di interi popoli.
Figlia di Thomas Boleyn e Elizabeth Howard, cresce tra le corti europee, prima nei Paesi Bassi, poi in Francia.
Quando arriva alla corte di Enrico VIII, non è solo una dama di compagnia.
È colta, raffinata, affascinante.
E diventa presto la donna più influente d’Inghilterra.
Il matrimonio che scuote l’Inghilterra
L’amore tra Anna Bolena ed Enrico VIII si trasforma in una tempesta politica.
Il re, determinato a separarsi da Caterina d’Aragona per sposare Anna, entra in rotta di collisione con la Chiesa cattolica.
Ne nasce uno strappo epocale: la nascita della Chiesa anglicana.
Anna sposa Enrico nel 1533 e viene incoronata regina consorte.
Dà alla luce una figlia, Elisabetta, destinata a diventare una delle sovrane più celebri della storia inglese.
Ma la corte non le perdona il potere, la personalità e, soprattutto, la mancanza di un erede maschio.
Anna Bolena la caduta e la condanna
Nel giro di pochi anni, la favola si trasforma in tragedia.
Accusata di adulterio, incesto e tradimento, Anna Bolena viene arrestata e rinchiusa nella Torre di Londra.
Il processo è rapido, dominato da prove deboli e testimonianze dubbie.
Il 19 maggio 1536, viene decapitata con una spada, per volontà dello stesso Enrico VIII.
La sua morte segna una svolta nella storia inglese: da allora, la monarchia non sarà più la stessa.
L’eredità di una regina ribelle
Anna Bolena viene sepolta nella Cappella di San Pietro ad Vincula, nella Torre di Londra.
Non esistono epitaffi ufficiali, ma la memoria del suo coraggio e della sua intelligenza attraversa i secoli.
È la madre della futura regina Elisabetta I, simbolo della potenza e dell’indipendenza inglese.
Anna non è solo una vittima della storia: è una protagonista che, con la sua presenza, ha cambiato per sempre le regole del gioco.
Anna Bolena non nasce per essere regina, ma finisce per cambiare il corso della storia inglese.
La sua figura si staglia nell’Europa del XVI secolo, un periodo in cui il trono è intrecciato con la fede, la politica e il destino di interi popoli.
Figlia di Thomas Boleyn e Elizabeth Howard, cresce tra le corti europee, prima nei Paesi Bassi, poi in Francia.
Quando arriva alla corte di Enrico VIII, non è solo una dama di compagnia.
È colta, raffinata, affascinante.
E diventa presto la donna più influente d’Inghilterra.
Il matrimonio che scuote l’Inghilterra
L’amore tra Anna Bolena ed Enrico VIII si trasforma in una tempesta politica.
Il re, determinato a separarsi da Caterina d’Aragona per sposare Anna, entra in rotta di collisione con la Chiesa cattolica.
Ne nasce uno strappo epocale: la nascita della Chiesa anglicana.
Anna sposa Enrico nel 1533 e viene incoronata regina consorte.
Dà alla luce una figlia, Elisabetta, destinata a diventare una delle sovrane più celebri della storia inglese.
Ma la corte non le perdona il potere, la personalità e, soprattutto, la mancanza di un erede maschio.
Anna Bolena la caduta e la condanna
Nel giro di pochi anni, la favola si trasforma in tragedia.
Accusata di adulterio, incesto e tradimento, Anna Bolena viene arrestata e rinchiusa nella Torre di Londra.
Il processo è rapido, dominato da prove deboli e testimonianze dubbie.
Il 19 maggio 1536, viene decapitata con una spada, per volontà dello stesso Enrico VIII.
La sua morte segna una svolta nella storia inglese: da allora, la monarchia non sarà più la stessa.
L’eredità di una regina ribelle
Anna Bolena viene sepolta nella Cappella di San Pietro ad Vincula, nella Torre di Londra.
Non esistono epitaffi ufficiali, ma la memoria del suo coraggio e della sua intelligenza attraversa i secoli.
È la madre della futura regina Elisabetta I, simbolo della potenza e dell’indipendenza inglese.
Anna non è solo una vittima della storia: è una protagonista che, con la sua presenza, ha cambiato per sempre le regole del gioco.