20 maggio 1506. Muore Cristoforo Colombo, l’uomo che ha cambiato la geografia del mondo.

Cristoforo Colombo nasce a Genova tra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451.
Fin da giovane, coltiva una passione profonda per il mare e la cartografia.
Si forma come tessitore, ma presto abbandona l’attività paterna per dedicarsi alla navigazione.
Attraversa il Mediterraneo, lavora per compagnie genovesi e portoghesi, e sogna una rotta occidentale per raggiungere le Indie.
Il viaggio che riscrive la storia
Dopo anni di rifiuti, Colombo ottiene il sostegno della regina Isabella di Castiglia.
Il 3 agosto 1492 salpa da Palos de la Frontera con tre caravelle: la Niña, la Pinta e la Santa María.
Il 12 ottobre approda su un’isola delle Bahamas, convinto di essere giunto in Asia.
In realtà, ha appena aperto le porte del continente americano all’Europa.
Nei viaggi successivi esplora le Antille, le coste dell’America Centrale e del Sud.
Tuttavia, non si rende conto di aver scoperto un nuovo continente.
Cristoforo Colombo, gli ultimi anni tra delusioni e silenzio
Nonostante le sue imprese, Colombo affronta accuse di cattiva amministrazione e viene arrestato nel 1500.
Rilasciato, perde però il favore della corte spagnola.
Trascorre gli ultimi anni tra malattie e richieste di riconoscimenti economici e titoli.
Muore il 20 maggio 1506 a Valladolid, a 54 anni, senza sapere di aver cambiato per sempre la storia del mondo.
Un’eredità contesa
Dopo la morte, le sue spoglie vengono sepolte nel convento di San Francesco a Valladolid.
Successivamente, i resti vengono traslati più volte: nel monastero di Santa Maria delle Grotte a Siviglia, poi a Santo Domingo, quindi all’Avana, e infine, nel 1898, tornano a Siviglia.
Oggi, la sua tomba si trova nella cattedrale di Santa Maria della Sede di Siviglia, in un monumento scolpito da Arturo Mélida.
Un’iscrizione recita: “A Castiglia e León, un nuovo mondo diede Colombo” .
Tuttavia, la disputa sull’autenticità delle sue spoglie continua, con la Repubblica Dominicana che rivendica di custodirle nel Faro a Colón di Santo Domingo.
Cristoforo Colombo nasce a Genova tra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451.
Fin da giovane, coltiva una passione profonda per il mare e la cartografia.
Si forma come tessitore, ma presto abbandona l’attività paterna per dedicarsi alla navigazione.
Attraversa il Mediterraneo, lavora per compagnie genovesi e portoghesi, e sogna una rotta occidentale per raggiungere le Indie.
Il viaggio che riscrive la storia
Dopo anni di rifiuti, Colombo ottiene il sostegno della regina Isabella di Castiglia.
Il 3 agosto 1492 salpa da Palos de la Frontera con tre caravelle: la Niña, la Pinta e la Santa María.
Il 12 ottobre approda su un’isola delle Bahamas, convinto di essere giunto in Asia.
In realtà, ha appena aperto le porte del continente americano all’Europa.
Nei viaggi successivi esplora le Antille, le coste dell’America Centrale e del Sud.
Tuttavia, non si rende conto di aver scoperto un nuovo continente.
Cristoforo Colombo, gli ultimi anni tra delusioni e silenzio
Nonostante le sue imprese, Colombo affronta accuse di cattiva amministrazione e viene arrestato nel 1500.
Rilasciato, perde però il favore della corte spagnola.
Trascorre gli ultimi anni tra malattie e richieste di riconoscimenti economici e titoli.
Muore il 20 maggio 1506 a Valladolid, a 54 anni, senza sapere di aver cambiato per sempre la storia del mondo.
Un’eredità contesa
Dopo la morte, le sue spoglie vengono sepolte nel convento di San Francesco a Valladolid.
Successivamente, i resti vengono traslati più volte: nel monastero di Santa Maria delle Grotte a Siviglia, poi a Santo Domingo, quindi all’Avana, e infine, nel 1898, tornano a Siviglia.
Oggi, la sua tomba si trova nella cattedrale di Santa Maria della Sede di Siviglia, in un monumento scolpito da Arturo Mélida.
Un’iscrizione recita: “A Castiglia e León, un nuovo mondo diede Colombo” .
Tuttavia, la disputa sull’autenticità delle sue spoglie continua, con la Repubblica Dominicana che rivendica di custodirle nel Faro a Colón di Santo Domingo.