27 aprile 2002. La morte di Ruth Handler: creatrice di Barbie, la bambola più famosa del mondo.

Ruth Handler è una delle figure più influenti dell’industria americana del Novecento.
Passata alla storia come l’inventrice della bambola Barbie, Ruth unisce spirito imprenditoriale, intuizione culturale e coraggio personale.
Ruth Handler è riuscita a trasformare un’idea in un’icona, intercettando il desiderio di autonomia e immaginazione di milioni di bambine.
Le origini: da Denver a Los Angeles
Ruth nasce a Denver, in Colorado, il 4 novembre 1916, con il nome di Ruth Moszkowicz.
I suoi genitori sono immigrati ebrei provenienti dalla Polonia.
Nel 1938 sposa il compagno del liceo, Elliot Handler, con il quale si trasferisce a Los Angeles.
La coppia ha due figli, Barbara e Kenneth, che ispireranno i nomi delle future Barbie e Ken.
A Los Angeles, Ruth lavora per la Paramount Pictures e si avvicina al mondo del business creativo.
Ruth Handler : i primi passi da imprenditrice
Il talento imprenditoriale di Ruth si manifesta fin da giovane.
Suggerisce al marito Elliot di trasformare in attività il suo hobby: la creazione di mobili in Lucite e Plexiglass.
Ruth assume il ruolo di direttrice vendite, ottenendo importanti commesse grazie alla sua capacità di persuasione e visione commerciale.
La nascita della Mattel
Nel 1945 nasce la Mattel, fondata da Elliot Handler e dal socio Harold Matson.
Inizialmente l’azienda produce cornici per fotografie, ma si converte presto alla produzione di giocattoli, partendo da accessori per bambole.
Nel 1955 Ruth compie una mossa audace: investe in pubblicità televisiva diventando sponsor del programma “Il club di Topolino”, raggiungendo così direttamente i bambini, e non più solo i genitori.
Questa strategia segna una svolta nel marketing dei giocattoli.
Ruth Handler: l’invenzione di Barbie
Nel 1956, durante un viaggio in Europa, Ruth scopre la bambola tedesca Lilli.
È la prima volta che una bambola ha l’aspetto di una donna adulta, rompendo con la tradizione delle figure infantili.
Ruth intuisce il potenziale e porta l’idea in America.
Nasce così Barbie, il cui nome deriva da Barbara, la figlia della stessa Ruth.
La prima Barbie viene commercializzata nel 1959, seguita da Ken, ispirato all’altro figlio, Kenneth.
La coppia sarà affiancata da un mondo intero di personaggi, come Allan e Midge.
Il successo di una bambola
La Barbie è un successo clamoroso.
Mattel entra in Borsa e Ruth Handler diventa presidente della società nel 1967.
Ma nel 1975 è costretta a lasciare l’azienda, in seguito a un’indagine della Securities and Exchange Commission per frode contabile.
Nel 1978 viene condannata al pagamento di una multa e a 2.500 ore di lavori socialmente utili.
La malattia e la rinascita
Nel 1970 Ruth scopre di avere un tumore al seno.
Dopo una mastectomia, non trova protesi adeguate sul mercato.
Decide così di idearne una, sfruttando le sue competenze industriali.
Nasce la Ruthton Corp., che lancia le protesi Nearly Me, presto adottate da molte donne, tra cui la first lady Betty Ford.
Anche in questo caso, Ruth dimostra di saper trasformare una difficoltà personale in un’opportunità sociale.
La morte di Ruth Handler
Ruth Handler muore il 27 aprile 2002 a Los Angeles, all’età di 86 anni.
Non ha solo inventato un giocattolo, ma ha contribuito a modellare l’immaginario di generazioni.
LPP
Ruth Handler è una delle figure più influenti dell’industria americana del Novecento.
Passata alla storia come l’inventrice della bambola Barbie, Ruth unisce spirito imprenditoriale, intuizione culturale e coraggio personale.
Ruth Handler è riuscita a trasformare un’idea in un’icona, intercettando il desiderio di autonomia e immaginazione di milioni di bambine.
Le origini: da Denver a Los Angeles
Ruth nasce a Denver, in Colorado, il 4 novembre 1916, con il nome di Ruth Moszkowicz.
I suoi genitori sono immigrati ebrei provenienti dalla Polonia.
Nel 1938 sposa il compagno del liceo, Elliot Handler, con il quale si trasferisce a Los Angeles.
La coppia ha due figli, Barbara e Kenneth, che ispireranno i nomi delle future Barbie e Ken.
A Los Angeles, Ruth lavora per la Paramount Pictures e si avvicina al mondo del business creativo.
Ruth Handler : i primi passi da imprenditrice
Il talento imprenditoriale di Ruth si manifesta fin da giovane.
Suggerisce al marito Elliot di trasformare in attività il suo hobby: la creazione di mobili in Lucite e Plexiglass.
Ruth assume il ruolo di direttrice vendite, ottenendo importanti commesse grazie alla sua capacità di persuasione e visione commerciale.
La nascita della Mattel
Nel 1945 nasce la Mattel, fondata da Elliot Handler e dal socio Harold Matson.
Inizialmente l’azienda produce cornici per fotografie, ma si converte presto alla produzione di giocattoli, partendo da accessori per bambole.
Nel 1955 Ruth compie una mossa audace: investe in pubblicità televisiva diventando sponsor del programma “Il club di Topolino”, raggiungendo così direttamente i bambini, e non più solo i genitori.
Questa strategia segna una svolta nel marketing dei giocattoli.
Ruth Handler: l’invenzione di Barbie
Nel 1956, durante un viaggio in Europa, Ruth scopre la bambola tedesca Lilli.
È la prima volta che una bambola ha l’aspetto di una donna adulta, rompendo con la tradizione delle figure infantili.
Ruth intuisce il potenziale e porta l’idea in America.
Nasce così Barbie, il cui nome deriva da Barbara, la figlia della stessa Ruth.
La prima Barbie viene commercializzata nel 1959, seguita da Ken, ispirato all’altro figlio, Kenneth.
La coppia sarà affiancata da un mondo intero di personaggi, come Allan e Midge.
Il successo di una bambola
La Barbie è un successo clamoroso.
Mattel entra in Borsa e Ruth Handler diventa presidente della società nel 1967.
Ma nel 1975 è costretta a lasciare l’azienda, in seguito a un’indagine della Securities and Exchange Commission per frode contabile.
Nel 1978 viene condannata al pagamento di una multa e a 2.500 ore di lavori socialmente utili.
La malattia e la rinascita
Nel 1970 Ruth scopre di avere un tumore al seno.
Dopo una mastectomia, non trova protesi adeguate sul mercato.
Decide così di idearne una, sfruttando le sue competenze industriali.
Nasce la Ruthton Corp., che lancia le protesi Nearly Me, presto adottate da molte donne, tra cui la first lady Betty Ford.
Anche in questo caso, Ruth dimostra di saper trasformare una difficoltà personale in un’opportunità sociale.
La morte di Ruth Handler
Ruth Handler muore il 27 aprile 2002 a Los Angeles, all’età di 86 anni.
Non ha solo inventato un giocattolo, ma ha contribuito a modellare l’immaginario di generazioni.
LPP