27 maggio 1564. Muore Giovanni Calvino, il riformatore di Ginevra.

Giovanni Calvino nasce nel 1509 a Noyon, in Piccardia.
Figlio di un notaio al servizio della Chiesa, riceve una solida formazione classica.
Studia diritto, latino, greco e teologia, fino a maturare un pensiero personale, critico verso le gerarchie ecclesiastiche del suo tempo.
Le sue riflessioni lo avvicinano alle idee della Riforma protestante, in particolare a quelle di Lutero.
Ma Calvino non si limita ad accoglierle: le rielabora con rigore intellettuale, creando un sistema teologico autonomo.
Nel 1536 pubblica a Basilea il suo capolavoro, l’“Institutio Christianae Religionis”.
Un’opera destinata a influenzare profondamente la storia del cristianesimo moderno.
Il modello di Ginevra
Costretto a fuggire dalla Francia per evitare la persecuzione religiosa, si stabilisce a Ginevra.
Qui diventa presto una figura centrale nella vita civile e religiosa della città.
Organizza la comunità protestante secondo un modello rigoroso, basato sulla disciplina, l’etica del lavoro e lo studio delle Scritture.
Sotto la sua guida, Ginevra diventa un punto di riferimento per i riformati europei.
Il pensiero di Giovanni Calvino dà origine al calvinismo, un movimento che si diffonde rapidamente nei Paesi Bassi, in Scozia, in Svizzera e in America del Nord.
Con la sua dottrina della predestinazione, la centralità della Parola e la sobrietà liturgica, offre un’alternativa precisa al cattolicesimo e al luteranesimo.
L’eredità spirituale di Calvino
Calvino è un uomo austero, concentrato sulla coerenza tra fede e comportamento.
Non cerca il potere personale, ma esercita un’influenza enorme attraverso la sua opera pastorale e dottrinale.
La sua visione di una società ordinata secondo i principi cristiani incide sulla formazione delle democrazie moderne, soprattutto nelle aree di cultura protestante.
La sua teologia, razionale e sistematica, ispira anche pensatori laici e contribuisce a modellare l’etica del capitalismo.
La morte e il ricordo
Giovanni Calvino muore a Ginevra il 27 maggio 1564.
Chiede di essere sepolto senza onori.
Il luogo esatto della sua tomba non è noto: un gesto in linea con la sua visione di modestia cristiana.
Oggi il suo nome resta inciso nella storia non solo religiosa, ma anche culturale e politica dell’Occidente.
Giovanni Calvino nasce nel 1509 a Noyon, in Piccardia.
Figlio di un notaio al servizio della Chiesa, riceve una solida formazione classica.
Studia diritto, latino, greco e teologia, fino a maturare un pensiero personale, critico verso le gerarchie ecclesiastiche del suo tempo.
Le sue riflessioni lo avvicinano alle idee della Riforma protestante, in particolare a quelle di Lutero.
Ma Calvino non si limita ad accoglierle: le rielabora con rigore intellettuale, creando un sistema teologico autonomo.
Nel 1536 pubblica a Basilea il suo capolavoro, l’“Institutio Christianae Religionis”.
Un’opera destinata a influenzare profondamente la storia del cristianesimo moderno.
Il modello di Ginevra
Costretto a fuggire dalla Francia per evitare la persecuzione religiosa, si stabilisce a Ginevra.
Qui diventa presto una figura centrale nella vita civile e religiosa della città.
Organizza la comunità protestante secondo un modello rigoroso, basato sulla disciplina, l’etica del lavoro e lo studio delle Scritture.
Sotto la sua guida, Ginevra diventa un punto di riferimento per i riformati europei.
Il pensiero di Giovanni Calvino dà origine al calvinismo, un movimento che si diffonde rapidamente nei Paesi Bassi, in Scozia, in Svizzera e in America del Nord.
Con la sua dottrina della predestinazione, la centralità della Parola e la sobrietà liturgica, offre un’alternativa precisa al cattolicesimo e al luteranesimo.
L’eredità spirituale di Calvino
Calvino è un uomo austero, concentrato sulla coerenza tra fede e comportamento.
Non cerca il potere personale, ma esercita un’influenza enorme attraverso la sua opera pastorale e dottrinale.
La sua visione di una società ordinata secondo i principi cristiani incide sulla formazione delle democrazie moderne, soprattutto nelle aree di cultura protestante.
La sua teologia, razionale e sistematica, ispira anche pensatori laici e contribuisce a modellare l’etica del capitalismo.
La morte e il ricordo
Giovanni Calvino muore a Ginevra il 27 maggio 1564.
Chiede di essere sepolto senza onori.
Il luogo esatto della sua tomba non è noto: un gesto in linea con la sua visione di modestia cristiana.
Oggi il suo nome resta inciso nella storia non solo religiosa, ma anche culturale e politica dell’Occidente.