28 aprile 2003. Muore Ciccio Ingrassia, tra risate e malinconia.

Ciccio Ingrassia nasce a Palermo il 5 ottobre 1922.
Cresce in una famiglia modesta, in una Sicilia ancora legata a ritmi antichi, dove il teatro di strada e l’arte di arrangiarsi fanno parte della vita quotidiana.
Dopo aver svolto diversi lavori, si avvicina al mondo dello spettacolo quasi per caso, trovando nel palcoscenico la sua vera vocazione.
Il teatro di rivista diventa la sua scuola, il luogo in cui impara a trasformare la sua naturale comicità in mestiere.
Ciccio Ingrassia e l’incontro con Franco Franchi
La svolta arriva negli anni Cinquanta, quando [Ciccio Ingrassia] incontra Franco Franchi.
Tra i due nasce una complicità istintiva, irresistibile, che si traduce in una lunga serie di successi teatrali e cinematografici.
La coppia Franco e Ciccio diventa una delle più amate dal pubblico italiano, capace di raccontare con leggerezza e intelligenza le piccole follie della vita quotidiana.
Film come I due mafiosi e I due della legione sono ancora oggi ricordati per il loro umorismo semplice, immediato, ma mai banale.
Ingrassia, con il suo volto serio e i tempi comici perfetti, incarna l’ingenuità e la malinconia che stanno dietro ogni grande risata.
Un artista completo, tra cinema d’autore e televisione
Ciccio Ingrassia non si ferma alla comicità di coppia.
Nel corso della sua carriera dimostra di essere un attore versatile, capace di misurarsi anche con ruoli drammatici e di lavorare con grandi registi come Federico Fellini in La dolce vita.
Indimenticabile anche la sua partecipazione a Amarcord, dove il suo volto diventa parte della memoria collettiva del cinema italiano.
Anche in televisione, con fiction e varietà, porta sempre quella sua umanità autentica, capace di arrivare al cuore del pubblico.
28 aprile 2003: l’ultimo saluto a un grande della risata
Ciccio Ingrassia si spegne a Roma il 28 aprile 2003, all’età di 80 anni, dopo una lunga malattia.
Viene sepolto al Cimitero del Verano di Roma, accanto ad altri grandi protagonisti dello spettacolo italiano.
Sulla sua tomba non servono frasi ad effetto: bastano il suo sorriso e il ricordo delle risate sincere che ha regalato a intere generazioni.
Ciccio Ingrassia nasce a Palermo il 5 ottobre 1922.
Cresce in una famiglia modesta, in una Sicilia ancora legata a ritmi antichi, dove il teatro di strada e l’arte di arrangiarsi fanno parte della vita quotidiana.
Dopo aver svolto diversi lavori, si avvicina al mondo dello spettacolo quasi per caso, trovando nel palcoscenico la sua vera vocazione.
Il teatro di rivista diventa la sua scuola, il luogo in cui impara a trasformare la sua naturale comicità in mestiere.
Ciccio Ingrassia e l’incontro con Franco Franchi
La svolta arriva negli anni Cinquanta, quando [Ciccio Ingrassia] incontra Franco Franchi.
Tra i due nasce una complicità istintiva, irresistibile, che si traduce in una lunga serie di successi teatrali e cinematografici.
La coppia Franco e Ciccio diventa una delle più amate dal pubblico italiano, capace di raccontare con leggerezza e intelligenza le piccole follie della vita quotidiana.
Film come I due mafiosi e I due della legione sono ancora oggi ricordati per il loro umorismo semplice, immediato, ma mai banale.
Ingrassia, con il suo volto serio e i tempi comici perfetti, incarna l’ingenuità e la malinconia che stanno dietro ogni grande risata.
Un artista completo, tra cinema d’autore e televisione
Ciccio Ingrassia non si ferma alla comicità di coppia.
Nel corso della sua carriera dimostra di essere un attore versatile, capace di misurarsi anche con ruoli drammatici e di lavorare con grandi registi come Federico Fellini in La dolce vita.
Indimenticabile anche la sua partecipazione a Amarcord, dove il suo volto diventa parte della memoria collettiva del cinema italiano.
Anche in televisione, con fiction e varietà, porta sempre quella sua umanità autentica, capace di arrivare al cuore del pubblico.
28 aprile 2003: l’ultimo saluto a un grande della risata
Ciccio Ingrassia si spegne a Roma il 28 aprile 2003, all’età di 80 anni, dopo una lunga malattia.
Viene sepolto al Cimitero del Verano di Roma, accanto ad altri grandi protagonisti dello spettacolo italiano.
Sulla sua tomba non servono frasi ad effetto: bastano il suo sorriso e il ricordo delle risate sincere che ha regalato a intere generazioni.