29 maggio 2013. Muore Franca Rame, 29 maggio 2013. Muore Franca Rame, attrice e attivista coraggiosa.

Franca Rame nasce a Parabiago nel 1929 in una famiglia di teatranti.
La scena è il suo primo linguaggio.
Fin da giovanissima si esibisce sulle tavole di piccoli palcoscenici, dove la passione si fonde con la fatica quotidiana del mestiere.
Negli anni Cinquanta incontra Dario Fo, con cui condividerà vita, teatro e ideali.
Il loro sodalizio artistico si rivela travolgente.
Insieme fondano compagnie indipendenti, producono spettacoli provocatori, scrivono testi che mettono in discussione il potere e la società.
Franca non è solo una compagna di scena, ma una protagonista a tutto tondo.
Franca Rame, teatro, femminismo e politica
Negli anni Settanta, Franca Rame diventa una figura centrale nel femminismo italiano.
Porta in scena testi che denunciano le violenze sulle donne, la discriminazione, l’ipocrisia sociale.
Monologhi come Lo stupro scuotono le coscienze e aprono dibattiti.
La sua arte è politica.
La sua politica è arte.
Nel 1973 subisce un’aggressione brutale, un atto vigliacco firmato da ambienti dell’estrema destra.
Ma Franca non si piega.
Torna sul palco, più forte, più diretta.
Trasforma il dolore in voce.
Negli anni Duemila entra anche in Parlamento, eletta senatrice per l’Italia dei Valori.
Ma è sempre nel teatro che la sua presenza si fa davvero imprescindibile.
Una vita densa, una memoria viva
Franca Rame muore il 29 maggio 2013 nella sua casa di Milano.
Aveva 84 anni.
Ai funerali, celebrati al Piccolo Teatro, accorrono cittadini, colleghi, attivisti, semplici spettatori.
Viene cremata e le sue ceneri sono custodite insieme a quelle di Dario Fo nel Cimitero Monumentale di Milano.
Non ha bisogno di un epitaffio.
Basta ascoltare uno dei suoi monologhi per ritrovarla viva.
Con la sua voce tagliente, la sua ironia, la sua tenerezza.
L’eredità di una ribelle necessaria
Franca Rame è molto più di un’attrice.
È una testimone, una combattente, una donna che ha fatto del palcoscenico un luogo di verità.
Ancora oggi, chi sale su un palco per raccontare una storia scomoda, le deve qualcosa.
Franca resta un simbolo di coraggio e coerenza.
Franca Rame nasce a Parabiago nel 1929 in una famiglia di teatranti.
La scena è il suo primo linguaggio.
Fin da giovanissima si esibisce sulle tavole di piccoli palcoscenici, dove la passione si fonde con la fatica quotidiana del mestiere.
Negli anni Cinquanta incontra Dario Fo, con cui condividerà vita, teatro e ideali.
Il loro sodalizio artistico si rivela travolgente.
Insieme fondano compagnie indipendenti, producono spettacoli provocatori, scrivono testi che mettono in discussione il potere e la società.
Franca non è solo una compagna di scena, ma una protagonista a tutto tondo.
Franca Rame, teatro, femminismo e politica
Negli anni Settanta, Franca Rame diventa una figura centrale nel femminismo italiano.
Porta in scena testi che denunciano le violenze sulle donne, la discriminazione, l’ipocrisia sociale.
Monologhi come Lo stupro scuotono le coscienze e aprono dibattiti.
La sua arte è politica.
La sua politica è arte.
Nel 1973 subisce un’aggressione brutale, un atto vigliacco firmato da ambienti dell’estrema destra.
Ma Franca non si piega.
Torna sul palco, più forte, più diretta.
Trasforma il dolore in voce.
Negli anni Duemila entra anche in Parlamento, eletta senatrice per l’Italia dei Valori.
Ma è sempre nel teatro che la sua presenza si fa davvero imprescindibile.
Una vita densa, una memoria viva
Franca Rame muore il 29 maggio 2013 nella sua casa di Milano.
Aveva 84 anni.
Ai funerali, celebrati al Piccolo Teatro, accorrono cittadini, colleghi, attivisti, semplici spettatori.
Viene cremata e le sue ceneri sono custodite insieme a quelle di Dario Fo nel Cimitero Monumentale di Milano.
Non ha bisogno di un epitaffio.
Basta ascoltare uno dei suoi monologhi per ritrovarla viva.
Con la sua voce tagliente, la sua ironia, la sua tenerezza.
L’eredità di una ribelle necessaria
Franca Rame è molto più di un’attrice.
È una testimone, una combattente, una donna che ha fatto del palcoscenico un luogo di verità.
Ancora oggi, chi sale su un palco per raccontare una storia scomoda, le deve qualcosa.
Franca resta un simbolo di coraggio e coerenza.