3 giugno 1963. Muore Papa Giovanni XXIII, il “Papa buono”.

Papa Giovanni XXIII nasce il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte, un piccolo paese della Bergamasca.
Cresce in una famiglia contadina, dove impara il valore dell’umiltà e della laboriosità.
Diventa prete e, fin da giovane, mostra un animo aperto e gentile.
La sua carriera nella Chiesa si svolge tra missioni diplomatiche e incarichi importanti, che lo portano in Bulgaria, Turchia e Francia.
Il 28 ottobre 1958, a sorpresa, viene eletto Papa.
Nessuno si aspetta che quel cardinale anziano e bonario, il “Papa di transizione”, segni la storia.
Il Concilio che cambia la Chiesa
Papa Giovanni XXIII capisce che la Chiesa deve rinnovarsi per parlare al mondo moderno.
Convoca il Concilio Vaticano II, un evento epocale che apre le porte alla riforma e al dialogo.
Con uno sguardo sereno e una fermezza tutta sua, invita i vescovi a confrontarsi con il mondo contemporaneo.
Non teme le sfide, anzi le abbraccia, sempre guidato dalla convinzione che la Chiesa debba essere madre, accogliente e misericordiosa.
Nelle sue encicliche, come Pacem in terris, parla di pace e di giustizia sociale.
Invita a costruire ponti, a tendere la mano ai più deboli, a guardare oltre i confini delle divisioni.
La sua voce, calda e sincera, conquista credenti e non credenti, diventando simbolo di un’umanità che cerca la riconciliazione.
L’ultimo respiro
Il 3 giugno 1963, Papa Giovanni XXIII si spegne in Vaticano, dopo mesi di malattia.
La sua morte lascia il mondo in lutto, ma anche carico di gratitudine per il suo messaggio di apertura e speranza.
Viene sepolto nella Basilica di San Pietro, e sulla sua tomba c’è scritto semplicemente: “Papa Giovanni XXIII”.
Un’eredità viva
Papa Giovanni XXIII, canonizzato nel 2014 da Papa Francesco, è ricordato come il “Papa buono”.
La sua figura continua a ispirare chi cerca un cammino di pace, dialogo e umanità.
Ogni volta che si parla di apertura e rinnovamento nella Chiesa, il suo nome torna a risuonare, come un invito a guardare il mondo con occhi nuovi.
VP
Papa Giovanni XXIII nasce il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte, un piccolo paese della Bergamasca.
Cresce in una famiglia contadina, dove impara il valore dell’umiltà e della laboriosità.
Diventa prete e, fin da giovane, mostra un animo aperto e gentile.
La sua carriera nella Chiesa si svolge tra missioni diplomatiche e incarichi importanti, che lo portano in Bulgaria, Turchia e Francia.
Il 28 ottobre 1958, a sorpresa, viene eletto Papa.
Nessuno si aspetta che quel cardinale anziano e bonario, il “Papa di transizione”, segni la storia.
Il Concilio che cambia la Chiesa
Papa Giovanni XXIII capisce che la Chiesa deve rinnovarsi per parlare al mondo moderno.
Convoca il Concilio Vaticano II, un evento epocale che apre le porte alla riforma e al dialogo.
Con uno sguardo sereno e una fermezza tutta sua, invita i vescovi a confrontarsi con il mondo contemporaneo.
Non teme le sfide, anzi le abbraccia, sempre guidato dalla convinzione che la Chiesa debba essere madre, accogliente e misericordiosa.
Nelle sue encicliche, come Pacem in terris, parla di pace e di giustizia sociale.
Invita a costruire ponti, a tendere la mano ai più deboli, a guardare oltre i confini delle divisioni.
La sua voce, calda e sincera, conquista credenti e non credenti, diventando simbolo di un’umanità che cerca la riconciliazione.
L’ultimo respiro
Il 3 giugno 1963, Papa Giovanni XXIII si spegne in Vaticano, dopo mesi di malattia.
La sua morte lascia il mondo in lutto, ma anche carico di gratitudine per il suo messaggio di apertura e speranza.
Viene sepolto nella Basilica di San Pietro, e sulla sua tomba c’è scritto semplicemente: “Papa Giovanni XXIII”.
Un’eredità viva
Papa Giovanni XXIII, canonizzato nel 2014 da Papa Francesco, è ricordato come il “Papa buono”.
La sua figura continua a ispirare chi cerca un cammino di pace, dialogo e umanità.
Ogni volta che si parla di apertura e rinnovamento nella Chiesa, il suo nome torna a risuonare, come un invito a guardare il mondo con occhi nuovi.
VP