30 maggio 1640. Muore Pieter Paul Rubens, grande maestro del Barocco europeo.

Pieter Paul Rubens nasce a Siegen, in Germania, nel 1577, ma è ad Anversa che cresce e sviluppa il suo talento.
Dopo gli studi artistici nei Paesi Bassi, parte per l’Italia, dove rimane per quasi un decennio.
A Mantova, Venezia e Roma studia i grandi maestri del Rinascimento, assorbendo luce, colore e movimento.
Questo viaggio forma il suo stile, che mescola l’armonia classica con una vitalità esplosiva.
Al suo ritorno ad Anversa, Rubens non è solo un pittore affermato.
Diventa un diplomatico, un intellettuale e un imprenditore dell’arte.
Paul Rubens e lo splendore del barocco

Paul Rubens, Le tre grazie
Con una bottega attivissima, Rubens produce centinaia di opere, spesso in collaborazione con altri pittori.
Le sue tele sono un’esplosione di corpi, stoffe e gesti.
Dipinge con potenza e sensualità, mettendo in scena santi, miti, sovrani e allegorie.
La sua cifra è il movimento: nulla nei suoi quadri è statico.
Tutto vibra, si contorce, danza.
Le sue committenze arrivano da tutta Europa.
I Medici, i Gonzaga, i re di Spagna e d’Inghilterra lo vogliono nei loro palazzi.
Tra le sue opere più celebri ci sono Le Tre Grazie, L’allegoria della guerra e della pace, Il Giudizio di Paride e La Discesa dalla Croce.
Ma Rubens non è solo pittore di corte.
Nel suo stile convivono la fede cattolica, l’umanesimo e la capacità di interpretare il gusto del tempo.
Una fine serena per un genio attivo fino all’ultimo
Pieter Paul Rubens muore il 30 maggio 1640 ad Anversa, a 62 anni.
Soffre da tempo di gotta, ma continua a lavorare fino agli ultimi mesi.
Viene sepolto nella chiesa di San Giacomo ad Anversa, nella cappella che ha progettato lui stesso e dove riposa accanto alla prima moglie, Isabella Brant.
Oggi il suo nome è sinonimo di barocco.
La sua influenza si avverte in tutta la pittura europea dei secoli successivi.
Con la sua arte, Rubens ha dato forma al dinamismo, alla grazia e all’ambizione visiva della sua epoca.
Il suo lascito è immenso: un patrimonio di bellezza che ancora oggi conquista musei, occhi e cuori.
Pieter Paul Rubens nasce a Siegen, in Germania, nel 1577, ma è ad Anversa che cresce e sviluppa il suo talento.
Dopo gli studi artistici nei Paesi Bassi, parte per l’Italia, dove rimane per quasi un decennio.
A Mantova, Venezia e Roma studia i grandi maestri del Rinascimento, assorbendo luce, colore e movimento.
Questo viaggio forma il suo stile, che mescola l’armonia classica con una vitalità esplosiva.
Al suo ritorno ad Anversa, Rubens non è solo un pittore affermato.
Diventa un diplomatico, un intellettuale e un imprenditore dell’arte.
Paul Rubens e lo splendore del barocco

Paul Rubens, Le tre grazie
Con una bottega attivissima, Rubens produce centinaia di opere, spesso in collaborazione con altri pittori.
Le sue tele sono un’esplosione di corpi, stoffe e gesti.
Dipinge con potenza e sensualità, mettendo in scena santi, miti, sovrani e allegorie.
La sua cifra è il movimento: nulla nei suoi quadri è statico.
Tutto vibra, si contorce, danza.
Le sue committenze arrivano da tutta Europa.
I Medici, i Gonzaga, i re di Spagna e d’Inghilterra lo vogliono nei loro palazzi.
Tra le sue opere più celebri ci sono Le Tre Grazie, L’allegoria della guerra e della pace, Il Giudizio di Paride e La Discesa dalla Croce.
Ma Rubens non è solo pittore di corte.
Nel suo stile convivono la fede cattolica, l’umanesimo e la capacità di interpretare il gusto del tempo.
Una fine serena per un genio attivo fino all’ultimo
Pieter Paul Rubens muore il 30 maggio 1640 ad Anversa, a 62 anni.
Soffre da tempo di gotta, ma continua a lavorare fino agli ultimi mesi.
Viene sepolto nella chiesa di San Giacomo ad Anversa, nella cappella che ha progettato lui stesso e dove riposa accanto alla prima moglie, Isabella Brant.
Oggi il suo nome è sinonimo di barocco.
La sua influenza si avverte in tutta la pittura europea dei secoli successivi.
Con la sua arte, Rubens ha dato forma al dinamismo, alla grazia e all’ambizione visiva della sua epoca.
Il suo lascito è immenso: un patrimonio di bellezza che ancora oggi conquista musei, occhi e cuori.