30 maggio 1778. Muore Voltaire, “Poeta, storico, filosofo, fece brillare in ogni tempo la ragione umana.”

Voltaire nasce a Parigi nel 1694, in un’epoca in cui il pensiero è spesso messo a tacere con la forza.
Fin da giovane mostra una mente brillante, sarcastica e insubordinata.
Ama la letteratura, la filosofia e la libertà.
E usa la scrittura per scuotere le coscienze, sferzare l’ipocrisia, smascherare l’intolleranza.
Il suo nome vero è François-Marie Arouet, ma sarà il nom de plume Voltaire a diventare leggenda.
La sua penna, affilata come una lama, entra in conflitto con monarchia, Chiesa e censura.
Passa anche per la prigione e l’esilio.
Ma non smette mai di scrivere.
Lo fa con coraggio, intelligenza e un’ironia tagliente che lo rende inimitabile.
Voltaire e le parole che illuminano un’epoca
Voltaire è tra i massimi protagonisti dell’Illuminismo europeo.
Difende la ragione contro il fanatismo.
Promuove la tolleranza religiosa, la giustizia e i diritti dell’uomo.
Le sue opere — dai pamphlet polemici come Trattato sulla tolleranza ai romanzi come Candido — circolano in tutta Europa.
Parigi, Berlino, Londra: il suo pensiero abbatte i confini, scandalizza i potenti, ispira rivoluzioni.
A volte scrive sotto pseudonimo, a volte finge di ritrattare.
Ma è sempre lui, instancabile e lucido, pronto a prendere posizione.
Voltaire sa che il pensiero è l’unica arma contro l’ingiustizia.
E la sua eredità intellettuale resta viva ancora oggi.
La morte di un filosofo libero
Voltaire muore a Parigi il 30 maggio 1778, a 83 anni.
La sua morte è un evento discusso.
Si dice che si rifiuti fino all’ultimo di pentirsi davanti alla Chiesa.
Proprio per questo, gli viene inizialmente negata la sepoltura cristiana.
Viene quindi sepolto in gran segreto a Scellières, in Champagne.
Solo nel 1791, dopo la Rivoluzione, il suo corpo viene trasferito nel Pantheon di Parigi, accanto agli eroi della patria.
Sulla sua tomba si legge: “Poeta, storico, filosofo, fece brillare in ogni tempo la ragione umana.”
Una sintesi perfetta di ciò che è stato.
Oggi Voltaire continua a parlare a chi non ha paura di pensare.
A chi crede che la libertà, prima di tutto, sia un dovere.
Voltaire nasce a Parigi nel 1694, in un’epoca in cui il pensiero è spesso messo a tacere con la forza.
Fin da giovane mostra una mente brillante, sarcastica e insubordinata.
Ama la letteratura, la filosofia e la libertà.
E usa la scrittura per scuotere le coscienze, sferzare l’ipocrisia, smascherare l’intolleranza.
Il suo nome vero è François-Marie Arouet, ma sarà il nom de plume Voltaire a diventare leggenda.
La sua penna, affilata come una lama, entra in conflitto con monarchia, Chiesa e censura.
Passa anche per la prigione e l’esilio.
Ma non smette mai di scrivere.
Lo fa con coraggio, intelligenza e un’ironia tagliente che lo rende inimitabile.
Voltaire e le parole che illuminano un’epoca
Voltaire è tra i massimi protagonisti dell’Illuminismo europeo.
Difende la ragione contro il fanatismo.
Promuove la tolleranza religiosa, la giustizia e i diritti dell’uomo.
Le sue opere — dai pamphlet polemici come Trattato sulla tolleranza ai romanzi come Candido — circolano in tutta Europa.
Parigi, Berlino, Londra: il suo pensiero abbatte i confini, scandalizza i potenti, ispira rivoluzioni.
A volte scrive sotto pseudonimo, a volte finge di ritrattare.
Ma è sempre lui, instancabile e lucido, pronto a prendere posizione.
Voltaire sa che il pensiero è l’unica arma contro l’ingiustizia.
E la sua eredità intellettuale resta viva ancora oggi.
La morte di un filosofo libero
Voltaire muore a Parigi il 30 maggio 1778, a 83 anni.
La sua morte è un evento discusso.
Si dice che si rifiuti fino all’ultimo di pentirsi davanti alla Chiesa.
Proprio per questo, gli viene inizialmente negata la sepoltura cristiana.
Viene quindi sepolto in gran segreto a Scellières, in Champagne.
Solo nel 1791, dopo la Rivoluzione, il suo corpo viene trasferito nel Pantheon di Parigi, accanto agli eroi della patria.
Sulla sua tomba si legge: “Poeta, storico, filosofo, fece brillare in ogni tempo la ragione umana.”
Una sintesi perfetta di ciò che è stato.
Oggi Voltaire continua a parlare a chi non ha paura di pensare.
A chi crede che la libertà, prima di tutto, sia un dovere.