Addio a Bill Atkinson, il genio che ha dato un volto al Macintosh.

È morto a 74 anni Bill Atkinson, una delle menti più brillanti della storia di Apple.
Il decesso è avvenuto nella sua casa di Portola Valley, in California, per un tumore al pancreas.
Circondato dai suoi familiari, Atkinson si è spento serenamente.
Bill Atkinson: l’anima grafica del Macintosh
Atkinson fu assunto da Steve Jobs nel 1978, entrando tra i primi 100 dipendenti Apple.
È lui l’autore di QuickDraw, il motore grafico che rese possibile l’interfaccia utente del Macintosh originale.
Con MacPaint, diede vita al primo software di fotoritocco bitmap della storia, cambiando il modo di disegnare al computer.
Successivamente, rivoluzionò il concetto di interattività con HyperCard, un sistema ipermediale che anticipò il web, rendendo accessibile la creazione di app anche ai non programmatori.
Innovazioni che hanno fatto scuola
Tra i suoi contributi più iconici figurano le celebri “formiche in marcia”, le linee tratteggiate animate che indicano le selezioni grafiche.
Fu anche pioniere nel dithering ad alto contrasto, tecnica per simulare sfumature di grigio sugli schermi monocromatici.
Dettagli tecnici, sì, ma fondamentali per artisti, designer e sviluppatori di tutto il mondo.
Bill Atkinson: dall’addio ad Apple alla visione dell’intelligenza artificiale
Dopo aver lasciato Apple nel 1990, Atkinson co-fondò General Magic, una startup leggendaria per la sua visione anticipatrice del futuro digitale.
Negli ultimi anni collaborò con Numenta, società attiva nell’intelligenza artificiale, dichiarando che l’IA avrebbe avuto un impatto ancora più grande del personal computer.
L’ultimo messaggio e il saluto di Tim Cook
Nel suo ultimo messaggio, Atkinson scrive:
“Ho già vissuto una vita straordinaria e meravigliosa.”
Una frase che racchiude l’essenza di un’esistenza vissuta all’insegna della creatività e dell’innovazione.
Il CEO di Apple, Tim Cook, lo ha ricordato così:
“È stato un vero visionario. La sua creatività, il suo cuore e il suo lavoro rivoluzionario continueranno a ispirarci per sempre.”
LPP
È morto a 74 anni Bill Atkinson, una delle menti più brillanti della storia di Apple.
Il decesso è avvenuto nella sua casa di Portola Valley, in California, per un tumore al pancreas.
Circondato dai suoi familiari, Atkinson si è spento serenamente.
Bill Atkinson: l’anima grafica del Macintosh
Atkinson fu assunto da Steve Jobs nel 1978, entrando tra i primi 100 dipendenti Apple.
È lui l’autore di QuickDraw, il motore grafico che rese possibile l’interfaccia utente del Macintosh originale.
Con MacPaint, diede vita al primo software di fotoritocco bitmap della storia, cambiando il modo di disegnare al computer.
Successivamente, rivoluzionò il concetto di interattività con HyperCard, un sistema ipermediale che anticipò il web, rendendo accessibile la creazione di app anche ai non programmatori.
Innovazioni che hanno fatto scuola
Tra i suoi contributi più iconici figurano le celebri “formiche in marcia”, le linee tratteggiate animate che indicano le selezioni grafiche.
Fu anche pioniere nel dithering ad alto contrasto, tecnica per simulare sfumature di grigio sugli schermi monocromatici.
Dettagli tecnici, sì, ma fondamentali per artisti, designer e sviluppatori di tutto il mondo.
Bill Atkinson: dall’addio ad Apple alla visione dell’intelligenza artificiale
Dopo aver lasciato Apple nel 1990, Atkinson co-fondò General Magic, una startup leggendaria per la sua visione anticipatrice del futuro digitale.
Negli ultimi anni collaborò con Numenta, società attiva nell’intelligenza artificiale, dichiarando che l’IA avrebbe avuto un impatto ancora più grande del personal computer.
L’ultimo messaggio e il saluto di Tim Cook
Nel suo ultimo messaggio, Atkinson scrive:
“Ho già vissuto una vita straordinaria e meravigliosa.”
Una frase che racchiude l’essenza di un’esistenza vissuta all’insegna della creatività e dell’innovazione.
Il CEO di Apple, Tim Cook, lo ha ricordato così:
“È stato un vero visionario. La sua creatività, il suo cuore e il suo lavoro rivoluzionario continueranno a ispirarci per sempre.”
LPP