Navetta spaziale fallisce il rientro dall’orbita: perduti i resti di 166 defunti nello spazio.

Lanciati in orbita per un funerale cosmico, finiscono dispersi nell’Oceano Pacifico.
Un volo spaziale commemorativo destinato a rendere eterno il ricordo di 166 defunti si è trasformato in una missione fallita.
La navetta “Mission Possible”, lanciata lo scorso 23 giugno 2025 dalla base spaziale di Vandenberg, in California, ha infatti subito un grave guasto durante il rientro, provocando la perdita in mare delle capsule contenenti Dna e ceneri umane e animali.
A bordo si trovavano i resti affidati alla società americana Celestis, pioniera nelle sepolture spaziali private, in collaborazione con la compagnia europea The Exploration Company.
Funerale cosmico: cos’è successo alla navetta “Mission Possible”?
Il volo, parte della missione Transporter-14 organizzata da SpaceX, aveva come obiettivo quello di testare una nuova capsula spaziale europea e allo stesso tempo portare in orbita le capsule commemorative.
L’operazione, in apparenza riuscita nella fase iniziale, ha però subito un blackout nelle comunicazioni durante il rientro atmosferico.
Come dichiarato da The Exploration Company su LinkedIn:
“La nostra capsula è rientrata e ha ristabilito le comunicazioni dopo un blackout, ma abbiamo perso il contatto pochi minuti prima dell’ammaraggio. Riteniamo che ci sia stato un guasto, probabilmente al sistema di paracadute.”
Il malfunzionamento ha causato un impatto diretto nell’Oceano Pacifico, con la conseguente dispersione irreversibile delle 166 capsule.
Cosa contenevano le capsule perse
Le capsule realizzate da Celestis per questo “funerale cosmico” erano destinate a una delle più suggestive forme di commemorazione post mortem: un viaggio nello spazio per onorare i defunti con un ultimo saluto al cosmo.
A bordo c’erano i resti di 166 persone e animali domestici, accuratamente inseriti in contenitori progettati per resistere all’ambiente spaziale.
Ogni famiglia aveva scelto questo tipo di funerale per rendere omaggio alla memoria di un caro con un gesto simbolico e futuristico, sempre più richiesto da chi cerca alternative non convenzionali alla sepoltura tradizionale.
Celestis ha annunciato che non sarà possibile recuperare i resti e che verrà offerto supporto diretto alle famiglie colpite dall’incidente.
Celestis: pionieri della sepoltura nello spazio
Fondata negli Stati Uniti, la Celestis Inc. è attiva da oltre 25 anni nel settore delle sepolture spaziali.
L’azienda propone diverse tipologie di missioni:
- Earth Orbit: lancio delle ceneri in orbita terrestre
- Lunar: invio sulla superficie lunare
- Voyager: missioni nello spazio profondo, senza ritorno
- Aurora Flights: voli suborbitali con recupero
Celebre per aver trasportato nello spazio le ceneri di personaggi noti come Gene Roddenberry, creatore di Star Trek, Celestis rappresenta oggi il punto di riferimento globale per i funerali spaziali simbolici.
Il volo “Mission Possible” faceva parte di questa offerta e doveva chiudersi con il recupero della capsula dopo il rientro orbitale.
Un lutto nel lutto per le famiglie coinvolte
Il fallimento della missione rappresenta un doppio dolore per i familiari dei defunti coinvolti.
Alla perdita iniziale, si aggiunge ora quella di un rituale simbolico interrotto, carico di emozione e significato.
Celestis ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui si impegna a:
- Offrire assistenza personalizzata ai clienti coinvolti
- Valutare forme di compensazione o nuove missioni alternative
- Migliorare ulteriormente la sicurezza dei voli futuri
Anche The Exploration Company, responsabile della capsula sperimentale, ha aperto un’indagine tecnica interna per determinare le cause esatte del guasto al sistema di rientro.
Sepolture nello spazio: un mercato in crescita
Nonostante l’incidente, il settore delle sepolture spaziali è in piena espansione.
Negli ultimi anni, la richiesta di rituali funebri alternativi e personalizzati è cresciuta, e lo spazio rappresenta una frontiera affascinante per chi vuole trasformare il lutto in un gesto eterno e universale.
In particolare, si stima che il mercato globale delle commemorazioni spaziali supererà i 100 milioni di dollari entro il 2030, grazie all’accessibilità crescente dei lanci privati e alla collaborazione tra aziende spaziali e servizi funebri.
Celestis e gli altri operatori del settore dovranno ora ripensare sicurezza e affidabilità, ma è certo che lo spazio continuerà a rappresentare, per molti, una nuova dimensione del commiato.
Fonte: ANSA
Lanciati in orbita per un funerale cosmico, finiscono dispersi nell’Oceano Pacifico.
Un volo spaziale commemorativo destinato a rendere eterno il ricordo di 166 defunti si è trasformato in una missione fallita.
La navetta “Mission Possible”, lanciata lo scorso 23 giugno 2025 dalla base spaziale di Vandenberg, in California, ha infatti subito un grave guasto durante il rientro, provocando la perdita in mare delle capsule contenenti Dna e ceneri umane e animali.
A bordo si trovavano i resti affidati alla società americana Celestis, pioniera nelle sepolture spaziali private, in collaborazione con la compagnia europea The Exploration Company.
Funerale cosmico: cos’è successo alla navetta “Mission Possible”?
Il volo, parte della missione Transporter-14 organizzata da SpaceX, aveva come obiettivo quello di testare una nuova capsula spaziale europea e allo stesso tempo portare in orbita le capsule commemorative.
L’operazione, in apparenza riuscita nella fase iniziale, ha però subito un blackout nelle comunicazioni durante il rientro atmosferico.
Come dichiarato da The Exploration Company su LinkedIn:
“La nostra capsula è rientrata e ha ristabilito le comunicazioni dopo un blackout, ma abbiamo perso il contatto pochi minuti prima dell’ammaraggio. Riteniamo che ci sia stato un guasto, probabilmente al sistema di paracadute.”
Il malfunzionamento ha causato un impatto diretto nell’Oceano Pacifico, con la conseguente dispersione irreversibile delle 166 capsule.
Cosa contenevano le capsule perse
Le capsule realizzate da Celestis per questo “funerale cosmico” erano destinate a una delle più suggestive forme di commemorazione post mortem: un viaggio nello spazio per onorare i defunti con un ultimo saluto al cosmo.
A bordo c’erano i resti di 166 persone e animali domestici, accuratamente inseriti in contenitori progettati per resistere all’ambiente spaziale.
Ogni famiglia aveva scelto questo tipo di funerale per rendere omaggio alla memoria di un caro con un gesto simbolico e futuristico, sempre più richiesto da chi cerca alternative non convenzionali alla sepoltura tradizionale.
Celestis ha annunciato che non sarà possibile recuperare i resti e che verrà offerto supporto diretto alle famiglie colpite dall’incidente.
Celestis: pionieri della sepoltura nello spazio
Fondata negli Stati Uniti, la Celestis Inc. è attiva da oltre 25 anni nel settore delle sepolture spaziali.
L’azienda propone diverse tipologie di missioni:
- Earth Orbit: lancio delle ceneri in orbita terrestre
- Lunar: invio sulla superficie lunare
- Voyager: missioni nello spazio profondo, senza ritorno
- Aurora Flights: voli suborbitali con recupero
Celebre per aver trasportato nello spazio le ceneri di personaggi noti come Gene Roddenberry, creatore di Star Trek, Celestis rappresenta oggi il punto di riferimento globale per i funerali spaziali simbolici.
Il volo “Mission Possible” faceva parte di questa offerta e doveva chiudersi con il recupero della capsula dopo il rientro orbitale.
Un lutto nel lutto per le famiglie coinvolte
Il fallimento della missione rappresenta un doppio dolore per i familiari dei defunti coinvolti.
Alla perdita iniziale, si aggiunge ora quella di un rituale simbolico interrotto, carico di emozione e significato.
Celestis ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui si impegna a:
- Offrire assistenza personalizzata ai clienti coinvolti
- Valutare forme di compensazione o nuove missioni alternative
- Migliorare ulteriormente la sicurezza dei voli futuri
Anche The Exploration Company, responsabile della capsula sperimentale, ha aperto un’indagine tecnica interna per determinare le cause esatte del guasto al sistema di rientro.
Sepolture nello spazio: un mercato in crescita
Nonostante l’incidente, il settore delle sepolture spaziali è in piena espansione.
Negli ultimi anni, la richiesta di rituali funebri alternativi e personalizzati è cresciuta, e lo spazio rappresenta una frontiera affascinante per chi vuole trasformare il lutto in un gesto eterno e universale.
In particolare, si stima che il mercato globale delle commemorazioni spaziali supererà i 100 milioni di dollari entro il 2030, grazie all’accessibilità crescente dei lanci privati e alla collaborazione tra aziende spaziali e servizi funebri.
Celestis e gli altri operatori del settore dovranno ora ripensare sicurezza e affidabilità, ma è certo che lo spazio continuerà a rappresentare, per molti, una nuova dimensione del commiato.
Fonte: ANSA