Nicola Pietrangeli, l’ultimo saluto di un campione.

Nicola Pietrangeli, l’ultimo saluto tra emozione e gratitudine: folla, istituzioni e sport uniti per il campione del tennis italiano
Roma si ferma per rendere omaggio a Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano scomparsa all’età di 92 anni.
Sin dalle prime ore del mattino, tifosi, amici e figure di spicco del mondo sportivo hanno raggiunto il Foro Italico, dove è stata allestita la camera ardente sul campo che porta il suo nome, un luogo simbolo della sua storia e dei suoi successi.
Il feretro è stato accolto dal picchetto d’onore dei Carabinieri e collocato al centro del campo, circondato da fiori bianco-azzurri e dalla Coppa Davis del 1976, conquistata dall’Italia sotto la sua guida di capitano.
Sul maxi-schermo scorrevano immagini della sua carriera, accompagnate dalla voce di Charles Aznavour, artista molto amato da Pietrangeli.

Il funerale privato a Ponte Milvio
Alle 15, nella Chiesa della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, si è svolto il funerale in forma privata, celebrato da Don Renzo Del Vecchio, lo stesso sacerdote che in mattinata aveva officiato la commemorazione al Foro Italico.
Durante l’omelia, Don Renzo ha ricordato l’ironia brillante e la profondità umana del campione:
“Era un uomo intelligente, capace di trovare un sorriso anche nei momenti più difficili.
Lo immagino mentre incontra il più grande di tutti… e magari trova un difetto anche a Gesù Cristo.”
Il sacerdote ha voluto soffermarsi anche sull’uomo dietro il mito:
“Ho pensato ai suoi momenti di solitudine, alle sue paure. Alla persona prima del personaggio.”

Un servizio funebre professionale e curato nei dettagli
L’organizzazione delle esequie è stata affidata all’Impresa Funebre Mizzella di Orte (Roma), realtà storica del territorio, nota per la sua discrezione e professionalità.
Per l’ultimo viaggio di Pietrangeli è stato utilizzato un carro funebre realizzato da Ellena Autotrasformazioni di Saluzzo (CN), eccellenza italiana nel design e nella costruzione di veicoli funerari di alta gamma: una scelta coerente con l’eleganza e il prestigio che hanno sempre accompagnato la figura del campione.


Malagò: “Mi ha chiamato Giovannino fino all’ultimo”
Profondo e commosso il ricordo di Giovanni Malagò, presidente del CONI:
“Sono andato a trovarlo sabato. Mi ha detto: ‘Per me resterai sempre Giovannino’.
Per me è difficile separare l’atleta dall’uomo. Era ironico, scanzonato, ma soprattutto un amico di famiglia.”
Il Principe Alberto di Monaco: “Un uomo splendido”
Tra i primi ad arrivare a Ponte Milvio c’è stato Alberto II di Monaco, legato a Pietrangeli da una lunga amicizia:
“Lo conoscevo da moltissimi anni. Era un uomo splendido. Essere qui oggi era doveroso, per lui e per la sua famiglia. Ha fatto parte dei momenti più importanti della mia vita.”
Fabio Fognini: “Ci lascia un vuoto enorme”
Presenti anche molti protagonisti del tennis contemporaneo.
Fabio Fognini ha ricordato il rapporto speciale che lo univa a Nicola:
“È doveroso essere qui. Mi ha trasmesso il valore della maglia azzurra. Con lui ho vissuto momenti indimenticabili in Davis. Ci mancherà la sua ironia e il suo modo unico di vivere lo sport.”
Gianni Rivera: “Un grande numero 10 dello sport italiano”
Anche Gianni Rivera ha voluto rendere omaggio al campione:
“Mi disse: ‘Sei stato fortunato che io abbia scelto il tennis invece del calcio’. Era un grande, non solo nel tennis ma nello sport in generale.”

Panatta, Abodi, Buonfiglio, De Sanctis, Carraro, Pescante e Licia Colò: un addio condiviso
Alla cerimonia erano presenti numerose figure di riferimento dello sport italiano:
- Adriano Panatta, protagonista con lui della storia del tennis azzurro
- Licia Colò, legata al campione da una profonda amicizia
- Andrea Abodi, Ministro per lo Sport
- Luciano Buonfiglio, presidente del CONI
- Marco Giunio De Sanctis, presidente del CIP
- Franco Carraro e Mario Pescante, grandi dirigenti del mondo sportivo
Tifosi e cittadini hanno formato una fila ordinata già dalle 8.30 del mattino: un affetto spontaneo, sincero, che testimonia quanto Pietrangeli abbia significato per generazioni di appassionati.
Binaghi: “Pietrangeli non ha solo dato al tennis italiano: era il tennis italiano”
Il presidente FITP Angelo Binaghi ha sottolineato il valore storico del campione:
“Riduttivo dire che ha dato tanto al tennis italiano. Nicola era il tennis italiano, soprattutto all’estero. È significativo che se ne sia andato dopo i due mesi più straordinari per il nostro movimento sportivo.”
Nicola Pietrangeli rimane un punto di riferimento assoluto nella storia del tennis italiano.
Il suo talento, la sua ironia, la sua eleganza e la sua capacità di rappresentare il Paese nel mondo continueranno a vivere nel ricordo collettivo.

Nicola Pietrangeli, l’ultimo saluto tra emozione e gratitudine: folla, istituzioni e sport uniti per il campione del tennis italiano
Roma si ferma per rendere omaggio a Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano scomparsa all’età di 92 anni.
Sin dalle prime ore del mattino, tifosi, amici e figure di spicco del mondo sportivo hanno raggiunto il Foro Italico, dove è stata allestita la camera ardente sul campo che porta il suo nome, un luogo simbolo della sua storia e dei suoi successi.
Il feretro è stato accolto dal picchetto d’onore dei Carabinieri e collocato al centro del campo, circondato da fiori bianco-azzurri e dalla Coppa Davis del 1976, conquistata dall’Italia sotto la sua guida di capitano.
Sul maxi-schermo scorrevano immagini della sua carriera, accompagnate dalla voce di Charles Aznavour, artista molto amato da Pietrangeli.

Il funerale privato a Ponte Milvio
Alle 15, nella Chiesa della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, si è svolto il funerale in forma privata, celebrato da Don Renzo Del Vecchio, lo stesso sacerdote che in mattinata aveva officiato la commemorazione al Foro Italico.
Durante l’omelia, Don Renzo ha ricordato l’ironia brillante e la profondità umana del campione:
“Era un uomo intelligente, capace di trovare un sorriso anche nei momenti più difficili.
Lo immagino mentre incontra il più grande di tutti… e magari trova un difetto anche a Gesù Cristo.”
Il sacerdote ha voluto soffermarsi anche sull’uomo dietro il mito:
“Ho pensato ai suoi momenti di solitudine, alle sue paure. Alla persona prima del personaggio.”

Un servizio funebre professionale e curato nei dettagli
L’organizzazione delle esequie è stata affidata all’Impresa Funebre Mizzella di Orte (Roma), realtà storica del territorio, nota per la sua discrezione e professionalità.
Per l’ultimo viaggio di Pietrangeli è stato utilizzato un carro funebre realizzato da Ellena Autotrasformazioni di Saluzzo (CN), eccellenza italiana nel design e nella costruzione di veicoli funerari di alta gamma: una scelta coerente con l’eleganza e il prestigio che hanno sempre accompagnato la figura del campione.


Malagò: “Mi ha chiamato Giovannino fino all’ultimo”
Profondo e commosso il ricordo di Giovanni Malagò, presidente del CONI:
“Sono andato a trovarlo sabato. Mi ha detto: ‘Per me resterai sempre Giovannino’.
Per me è difficile separare l’atleta dall’uomo. Era ironico, scanzonato, ma soprattutto un amico di famiglia.”
Il Principe Alberto di Monaco: “Un uomo splendido”
Tra i primi ad arrivare a Ponte Milvio c’è stato Alberto II di Monaco, legato a Pietrangeli da una lunga amicizia:
“Lo conoscevo da moltissimi anni. Era un uomo splendido. Essere qui oggi era doveroso, per lui e per la sua famiglia. Ha fatto parte dei momenti più importanti della mia vita.”
Fabio Fognini: “Ci lascia un vuoto enorme”
Presenti anche molti protagonisti del tennis contemporaneo.
Fabio Fognini ha ricordato il rapporto speciale che lo univa a Nicola:
“È doveroso essere qui. Mi ha trasmesso il valore della maglia azzurra. Con lui ho vissuto momenti indimenticabili in Davis. Ci mancherà la sua ironia e il suo modo unico di vivere lo sport.”
Gianni Rivera: “Un grande numero 10 dello sport italiano”
Anche Gianni Rivera ha voluto rendere omaggio al campione:
“Mi disse: ‘Sei stato fortunato che io abbia scelto il tennis invece del calcio’. Era un grande, non solo nel tennis ma nello sport in generale.”

Panatta, Abodi, Buonfiglio, De Sanctis, Carraro, Pescante e Licia Colò: un addio condiviso
Alla cerimonia erano presenti numerose figure di riferimento dello sport italiano:
- Adriano Panatta, protagonista con lui della storia del tennis azzurro
- Licia Colò, legata al campione da una profonda amicizia
- Andrea Abodi, Ministro per lo Sport
- Luciano Buonfiglio, presidente del CONI
- Marco Giunio De Sanctis, presidente del CIP
- Franco Carraro e Mario Pescante, grandi dirigenti del mondo sportivo
Tifosi e cittadini hanno formato una fila ordinata già dalle 8.30 del mattino: un affetto spontaneo, sincero, che testimonia quanto Pietrangeli abbia significato per generazioni di appassionati.
Binaghi: “Pietrangeli non ha solo dato al tennis italiano: era il tennis italiano”
Il presidente FITP Angelo Binaghi ha sottolineato il valore storico del campione:
“Riduttivo dire che ha dato tanto al tennis italiano. Nicola era il tennis italiano, soprattutto all’estero. È significativo che se ne sia andato dopo i due mesi più straordinari per il nostro movimento sportivo.”
Nicola Pietrangeli rimane un punto di riferimento assoluto nella storia del tennis italiano.
Il suo talento, la sua ironia, la sua eleganza e la sua capacità di rappresentare il Paese nel mondo continueranno a vivere nel ricordo collettivo.


















































































