La “mummia” di Estorre Visconti: Monza lascia la scelta ai cittadini.

Il destino dei resti umani tra memoria storica ed etica
I cittadini di Monza chiamati a scegliere: cosa ne sarà della mummia di Estorre Visconti?
Il Museo del Duomo – Fondazione Gaiani ha convocato i monzesi a partecipare con un sondaggio online e cartaceo-
Si tratta di decidere se esporre pubblicamente i resti del signore medievale o custodirli in un deposito riservato.
Chi era Estorre Visconti
Estorre (?-1413), figlio di Bernabò Visconti, emerse nel turbinoso scenario di lotte dinastiche a Milano e Monza nel tardo Trecento.
Nel 1407 fu proclamato signore di Monza grazie anche al proprio “grosso monzese” e, nel 1413, morì durante l’assedio del castello, dopo essere stato ferito da un colpo di spingarda al piede sinistro.
Morì per dissanguamento, un dettaglio eloquente confermato dall’analisi della ferita.
Il ritrovamento e la mummificazione
La tomba, scoperta nel 1711 in una nicchia verticale nel chiostrino del Duomo, restituì un corpo sorprendentemente intatto e mummificato, ancora con la spada, protagonista: stava lì da oltre tre secoli.
La conservazione naturale è dovuta al microclima umido del chiostrino.
Le analisi scientifiche del 2023
Nel 2023 la mummia viene spostata all’IRCCS San Gerardo di Monza per una TAC, seguita da ulteriori indagini nel laboratorio di antropologia forense di Cristina Cattaneo a Milano.
Gli esperti hanno riscontrato una statura notevole (circa 1,80 m per l’epoca), una dentatura nobile e tracce di cibo nello stomaco, che testimoniano i suoi ultimi giorni di vita.
Il sondaggio pubblico
Il Museo ha diffuso il questionario attraverso il suo sito ufficiale, i social e presso i visitatori del Duomo.
Il fine è coinvolgere attivamente la comunità monzese, ascoltare pareri personali, emozioni e conoscenze su Estorre, e sondare la recezione culturale che la presenza della mummia può suscitare.
Le posizioni a confronto
- Rita Capurro, direttrice del Museo, spiega che l’esposizione dei resti umani andrà portata avanti con un confronto rispettoso, evitando offese alla sensibilità del pubblico.
Si valuta l’ipotesi di un ambiente riservato – perché non essendo un santo, Estorre non può essere collocato all’interno del Duomo oppure il deposito permanente. - Michele Riva, docente di Storia della Medicina all’Università Bicocca, ha definito Estorre una “reliquia laica” di grande valore storico, che merita spazio espositivo e divulgativo nel museo.
Perché è importante questo dibattito
- Etica vs. divulgazione: Come esporre i resti umani senza generare sensazionalismo?
- Valore culturale: La “mummia di Monza” è un ponte tra presente e passato, parlando di identità e orgoglio civico.
- Partecipazione civica: Sul tema del patrimonio culturale, la decisione è demandata ai cittadini – un esempio virtuoso di democrazia partecipativa.
Il futuro della mummia di Estorre Visconti si decide ora a Monza, grazie al coinvolgimento diretto dei cittadini.
Tra etica, antropologia, storia e identità collettiva. Il sondaggio promosso dal Museo del Duomo rappresenta un esempio innovativo di come si possa gestire il patrimonio umano.
Sarà la voce dei monzesi a stabilire se continuare a onorare la memoria di Estorre visivamente o custodirla silenziosamente.
Il destino dei resti umani tra memoria storica ed etica
I cittadini di Monza chiamati a scegliere: cosa ne sarà della mummia di Estorre Visconti?
Il Museo del Duomo – Fondazione Gaiani ha convocato i monzesi a partecipare con un sondaggio online e cartaceo-
Si tratta di decidere se esporre pubblicamente i resti del signore medievale o custodirli in un deposito riservato.
Chi era Estorre Visconti
Estorre (?-1413), figlio di Bernabò Visconti, emerse nel turbinoso scenario di lotte dinastiche a Milano e Monza nel tardo Trecento.
Nel 1407 fu proclamato signore di Monza grazie anche al proprio “grosso monzese” e, nel 1413, morì durante l’assedio del castello, dopo essere stato ferito da un colpo di spingarda al piede sinistro.
Morì per dissanguamento, un dettaglio eloquente confermato dall’analisi della ferita.
Il ritrovamento e la mummificazione
La tomba, scoperta nel 1711 in una nicchia verticale nel chiostrino del Duomo, restituì un corpo sorprendentemente intatto e mummificato, ancora con la spada, protagonista: stava lì da oltre tre secoli.
La conservazione naturale è dovuta al microclima umido del chiostrino.
Le analisi scientifiche del 2023
Nel 2023 la mummia viene spostata all’IRCCS San Gerardo di Monza per una TAC, seguita da ulteriori indagini nel laboratorio di antropologia forense di Cristina Cattaneo a Milano.
Gli esperti hanno riscontrato una statura notevole (circa 1,80 m per l’epoca), una dentatura nobile e tracce di cibo nello stomaco, che testimoniano i suoi ultimi giorni di vita.
Il sondaggio pubblico
Il Museo ha diffuso il questionario attraverso il suo sito ufficiale, i social e presso i visitatori del Duomo.
Il fine è coinvolgere attivamente la comunità monzese, ascoltare pareri personali, emozioni e conoscenze su Estorre, e sondare la recezione culturale che la presenza della mummia può suscitare.
Le posizioni a confronto
- Rita Capurro, direttrice del Museo, spiega che l’esposizione dei resti umani andrà portata avanti con un confronto rispettoso, evitando offese alla sensibilità del pubblico.
Si valuta l’ipotesi di un ambiente riservato – perché non essendo un santo, Estorre non può essere collocato all’interno del Duomo oppure il deposito permanente. - Michele Riva, docente di Storia della Medicina all’Università Bicocca, ha definito Estorre una “reliquia laica” di grande valore storico, che merita spazio espositivo e divulgativo nel museo.
Perché è importante questo dibattito
- Etica vs. divulgazione: Come esporre i resti umani senza generare sensazionalismo?
- Valore culturale: La “mummia di Monza” è un ponte tra presente e passato, parlando di identità e orgoglio civico.
- Partecipazione civica: Sul tema del patrimonio culturale, la decisione è demandata ai cittadini – un esempio virtuoso di democrazia partecipativa.
Il futuro della mummia di Estorre Visconti si decide ora a Monza, grazie al coinvolgimento diretto dei cittadini.
Tra etica, antropologia, storia e identità collettiva. Il sondaggio promosso dal Museo del Duomo rappresenta un esempio innovativo di come si possa gestire il patrimonio umano.
Sarà la voce dei monzesi a stabilire se continuare a onorare la memoria di Estorre visivamente o custodirla silenziosamente.


















































































